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Vite in ascesa | 20 settembre 2024, 08:00

VIA FERRATA LA RUCEIA

Testo di Lodovico Marchisio con la collaborazione di Kayla e Walter Marchisio

In arrampicata sulla ferrata della Ruceia

In arrampicata sulla ferrata della Ruceia

Un nuovo itinerario, dedicato agli alpinisti valsusini Gian Carlo Grassi e Diego Cordola, è nato da ormai qualche anno nella media Valle di Susa: una via ferrata di modeste dimensioni a pochi minuti dal parcheggio auto. Si sviluppa lungo sezioni di roccia poco appariscenti, in un ambiente solare e rilassante. Ci si sbaglia, però, a valutarlo come un percorso semplice, poco impegnativo dal punto di vista tecnico e fisico, perché, se è pur vero che è corto, bisogna saper impostare bene i piedi.

Per spiegarlo in breve, i siti classificano questa ferrata come F (cioè Facile). Per noi è valutabile PD (Poco Difficile), perché a volte si è costretti ad arrampicare sulla roccia e poggiare i piedi su di essa, in quanto i gradini sono messi, in alcuni tratti, molto abbondanti, mentre in altri punti, per rendere più spettacolare il percorso, sono posti molto distanti l’uno dall’altro.

Questa “via ferrata” serve per chi abita nella valle di Susa o nelle vicinanze (fino a Torino, per intenderci) per occupare una veloce mezza giornata all'aria aperta. Per chi viene da altre regioni, è necessario preventivare una giornata intera, incluso il viaggio di approccio. Ciò nonostante, offre bei passaggi su roccia verticale, ottimamente attrezzati, su una parete di qualità eccellente, ossia lo gneiss granitoide di colore rossastro, che domina il versante sud della media Valle di Susa, compreso tra i paesi di Bruzolo e Condove.

Il percorso completo richiede poco più di un’ora (al massimo 1 ora e 30 minuti o 2 ore, se è la prima volta che si affrontano tali percorsi o non si è in forma ottimale). Data la quota modesta e l’ottima esposizione al sole (versante sud), può essere percorso in qualsiasi momento dell'anno, tranne nelle giornate estive più torride. Alla partenza del percorso troviamo anche una vasta area attrezzata per il pic-nic, così come un locale bar per un meritato ristoro al ritorno dall’escursione.

Infine, sul grande masso denominato "Perabrun-a", che costituisce il quarto salto della via ferrata, scopriamo una bella falesia d’arrampicata sportiva con 8 itinerari, di altezza intorno ai 15 metri, con difficoltà elevate. Sicuro che sia utile per i lettori, è opportuno segnalare in fondo all’articolo cosa s’intende per le sigle apposte accanto a ogni “via ferrata” per valutarne le difficoltà, in modo che il lettore possa interpretarle facilmente (es. F – PD – D, ecc.).

RELAZIONE TECNICA

  • Difficoltà: PD - via ferrata, dislivello 150 m, tempo complessivo necessario: 1 ora e 30 minuti.
  • Accesso: Raggiunto il paese di Condove lungo la SS 25 da Torino, oppure lungo la A32 con uscita ad Almese, proseguire in direzione di Susa. Oltrepassato il centro abitato principale, si incontra il ponte sul torrente Gravio. Poco oltre, sulla destra, si trova l’area attrezzata del Gravio, con l’ampio piazzale di parcheggio, dove è posto il pannello informativo della via attrezzata, dei sentieri escursionistici e della piccola falesia di arrampicata. Attraversare il prato in direzione delle rocce fino a imboccare il sentiero, che in pochi minuti porta all’attacco della via ferrata (circa 10 minuti dal parcheggio).

Itinerario: Il percorso si compone di quattro risalti rocciosi, intervallati da brevi sentieri di collegamento. Tutti e quattro i risalti sono perfettamente attrezzati con cavo di sicurezza e un’abbondante gradinatura. Il primo risalto, dopo la partenza su placca inclinata, supera un breve strapiombo e un piccolo muro verticale, per terminare ancora su una placca inclinata. Il secondo salto, dapprima verticale, attraversa una minuscola cengia per finire scalando una bella placca appoggiata. Il terzo salto, superato un breve risalto quasi verticale, prosegue verso sinistra, giungendo alla base della parete di Roccabruna (o “Perabrun-a”), su cui si trova anche una bella falesia d’arrampicata sportiva. Il quarto salto supera la parete nel lato sinistro, dapprima lungo la linea costituita da due bei diedri, per poi uscire sulla sommità con un paio di brevi risalti.

Discesa: Dalla cima, le possibilità di discesa sono due, entrambe ben segnalate ed evidenti: la prima verso destra (lato di arrivo dalla cima della ferrata), raggiungendo dapprima il ponte de "I Bassin", da cui si torna in breve al punto di sosta auto presso l’area attrezzata del Gravio; la seconda verso sinistra, scendendo per i resti di una mulattiera fino alla frazione Poisatto, da cui per sentiero pianeggiante si ritorna all’area del Gravio (circa 20 minuti per entrambi i percorsi).

SCALA DEI GRADI DI DIFFICOLTÀ DELLE VIE FERRATE

  • F = Facile: sentiero attrezzato poco esposto e poco impegnativo, con lunghi tratti di cammino. Tracciato molto protetto, con buone segnalazioni, dove le strutture metalliche si limitano al solo cavo o catena fissati unicamente per migliorare la sicurezza.
  • PD = Poco Difficile: ferrata con sviluppo contenuto e poco esposta. Il tracciato è di solito articolato con canali, camini e qualche breve tratto verticale, facilitato da infissi come catene, cavi, pioli o scale metalliche.
  • D = Difficile: ferrata di un certo sviluppo che richiede una buona preparazione fisica e tecnica. Il tracciato è spesso verticale e in alcuni casi supera anche brevi strapiombi, con lunghi tratti di esposizione; attrezzato con funi metalliche, catene, pioli o scale metalliche.
  • TD = Molto Difficile: ferrata con passaggi aerei e tecnici, che richiedono un’ottima preparazione fisica e una buona tecnica. Il tracciato si svolge su rocce ripide ed estremamente articolate e a volte supera direttamente strapiombi. L’attrezzatura include funi metalliche, catene e pioli.
  • ED = Estremamente Difficile: percorsi con passaggi acrobatici e impegnativi, con scarsa presenza di gradini artificiali e spesso solo funi o catene per l'aiuto. Ottima tecnica di arrampicata e forza fisica sono indispensabili.

Nota Bene: I segni "+" e "-" accanto alle sigle indicano una ulteriore suddivisione della difficoltà.

ascova

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