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Chez Nous | 20 settembre 2024, 08:00

Europa Ucraina

Se l'Europa vuole davvero mostrarsi unita e coerente nella sua opposizione all'imperialismo russo, deve non solo mantenere, ma rafforzare il sostegno militare a Kiev

Europa Ucraina

Parlamento Europeo ha chiarito un principio fondamentale che non può essere ignorato: l'Ucraina deve avere il pieno diritto di difendersi, compresa la possibilità di colpire obiettivi militari legittimi in Russia. Questa presa di posizione, sancita in una recente risoluzione, mette in luce una questione centrale nella strategia di difesa ucraina e, più in generale, nel quadro della sicurezza europea. L'autodifesa, riconosciuta da tutte le convenzioni internazionali, diventa inefficace se limitata.

Non si può chiedere all'Ucraina di contenere l'aggressione russa se allo stesso tempo le viene negata la possibilità di colpire le infrastrutture militari nemiche che alimentano gli attacchi contro il suo territorio. Per proteggere la sua popolazione e salvaguardare la sua sovranità, Kiev deve poter utilizzare tutti i mezzi a sua disposizione, incluse le armi occidentali, senza restrizioni ingiustificate.

Non si tratta solo di una questione tecnica o militare, ma di un imperativo morale e politico. Le restrizioni imposte all'uso dei sistemi d'arma occidentali rischiano di minare l'efficacia degli sforzi compiuti fino ad ora per sostenere l'Ucraina nella sua lotta per l'indipendenza. Con migliaia di civili morti, città devastate e infrastrutture ridotte in macerie, non è pensabile continuare a imporre limitazioni che ostacolano l'autodifesa di un Paese vittima di una brutale aggressione. È quindi essenziale che gli Stati membri dell'UE rimuovano queste restrizioni, consentendo all'Ucraina di esercitare pienamente il suo diritto alla difesa e di proteggere la sua popolazione da ulteriori attacchi.

Preoccupa profondamente il calo del volume degli aiuti militari bilaterali all'Ucraina da parte di alcuni Paesi dell'Unione. Dopo l'iniziale entusiasmo e il senso di solidarietà che avevano caratterizzato la risposta europea all'inizio del conflitto, sembra esserci un certo raffreddamento. Questo è pericoloso.

Se l'Europa vuole davvero mostrarsi unita e coerente nella sua opposizione all'imperialismo russo, deve non solo mantenere, ma rafforzare il sostegno militare a Kiev. Il Parlamento ha sottolineato l'urgenza di rispettare l'impegno preso lo scorso marzo, quando gli Stati membri si sono impegnati a fornire un milione di munizioni all'Ucraina. Il tempo stringe, e l'Ucraina non può permettersi di attendere oltre. Accelerare la consegna di armi, sistemi di difesa aerea e munizioni, compresi i missili TAURUS, non è solo una questione di solidarietà, ma di sopravvivenza.

Le sanzioni contro la Russia e i suoi alleati devono essere mantenute ed estese. Non si può sottovalutare l'impatto che le sanzioni economiche e tecnologiche hanno avuto finora sull'apparato bellico russo. Tuttavia, l'efficacia di queste misure può essere seriamente compromessa se non si affronta con rigore l'elusione delle sanzioni. Troppe aziende europee e internazionali continuano a trovare modi per aggirare le restrizioni, fornendo indirettamente risorse vitali al Cremlino. Questo è inaccettabile. L'UE deve adottare misure più severe e garantire che chiunque tenti di aiutare la macchina da guerra russa, direttamente o indirettamente, ne paghi il prezzo.

Un altro aspetto fondamentale, che non può essere trascurato, è la questione della responsabilità per i crimini di guerra russi. Le atrocità commesse dall'esercito russo in Ucraina sono ben documentate: dalle esecuzioni sommarie agli attacchi indiscriminati contro i civili. Una risoluzione pacifica del conflitto non sarà possibile senza giustizia. La comunità internazionale deve lavorare per assicurare i responsabili alla giustizia e garantire che la Russia paghi le riparazioni necessarie per risarcire l'Ucraina dei danni subiti. In questo contesto, il Parlamento Europeo ha giustamente chiesto che l'UE stabilisca un regime giuridico per la confisca dei beni statali russi congelati. Questi fondi, congelati in seguito alle sanzioni, possono e devono essere utilizzati per compensare l'Ucraina per la distruzione inflitta dalla guerra.

Inoltre, è imperativo che l'Unione Europea e i suoi Stati membri continuino a lavorare attivamente per ottenere il più ampio sostegno internazionale possibile per l'Ucraina. Una soluzione pacifica e duratura al conflitto non può prescindere dal pieno rispetto dell'indipendenza, della sovranità e dell'integrità territoriale dell'Ucraina. Ma non ci si può limitare a buone intenzioni e dichiarazioni formali. Bisogna agire concretamente, e una delle prime azioni da intraprendere è quella di garantire che l'Ucraina possa difendersi in modo completo ed efficace.

L'Ucraina deve essere messa in condizione di difendersi senza limitazioni, colpendo obiettivi militari legittimi in Russia se necessario. L'Unione Europea deve rimanere ferma nel suo sostegno a Kiev, intensificando gli aiuti militari, rafforzando le sanzioni e assicurando che i responsabili dei crimini di guerra siano chiamati a rispondere delle loro azioni. Questo non è solo un dovere verso l'Ucraina, ma un impegno a difendere i valori fondamentali di libertà e giustizia che sono alla base del progetto europeo.

piero.minuzzo@gmail.com

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