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CRONACA | 19 settembre 2024, 07:00

Soluzione Ativa per autostrada Ivrea-Santhià. L'apertura del by-pass entro dicembre

Durante la seduta consiliare del 18 settembre 2024, il question time ha nuovamente messo al centro del dibattito i lavori autostradali sulla tratta Ivrea-Santhià, con particolare attenzione alla proposta della società Ativa, che gestisce questa importante arteria viaria

Soluzione Ativa per autostrada Ivrea-Santhià. L'apertura del by-pass entro dicembre

A sollevare la questione è stato il gruppo Rassemblement Valdôtain, tramite un’interrogazione a risposta immediata presentata dal Capogruppo Stefano Aggravi. «Fonti stampa parlano della proposta della società che gestisce la "bretella" di abbattere un cavalcavia per consentire il transito dei pullman anche in vista della stagione turistica invernale», ha affermato Aggravi, sollecitando un chiarimento sulla posizione del Governo regionale riguardo alla questione. La richiesta, evidentemente, riflette l’ansia crescente per l’impatto di questi lavori sui collegamenti tra la Valle d’Aosta e il resto del paese, con ricadute dirette sull’economia turistica, fondamentale per la regione.

Il Presidente della Regione, Renzo Testolin, ha subito risposto fornendo dettagli su un recente incontro avvenuto il 1° agosto con gli Assessori Bertschy e Grosjacques, e l’Amministratore delegato di Ativa. In quell’occasione, la società aveva delineato una possibile soluzione per superare le difficoltà causate dagli interventi sul viadotto Camolesa, una delle criticità principali della tratta. La soluzione prospettata, come spiegato da Testolin, prevede il temporaneo spostamento del traffico su un by-pass, in modo da rimuovere le limitazioni attualmente in vigore e ripristinare il collegamento autostradale diretto con la Valle d’Aosta. «Ativa ha già sviluppato la progettazione necessaria con il grande vantaggio che le opere possono essere realizzate all’interno di aree già disponibili, di proprietà autostradale», ha spiegato il Presidente, evidenziando come la questione delle autorizzazioni paesaggistiche sia stata già affrontata con i Comuni competenti.

Questa precisazione sembra dissipare almeno in parte le preoccupazioni sul rispetto delle normative ambientali e paesaggistiche, spesso un tema delicato quando si tratta di interventi infrastrutturali in aree con un alto valore naturalistico come la Valle d’Aosta. Tuttavia, ciò che emerge chiaramente è la dipendenza della Regione dai tempi e dalle decisioni di altri enti, in particolare i Ministeri dei Trasporti e dell’Ambiente, che devono ancora rilasciare le autorizzazioni definitive. Solo allora, come ha specificato Testolin, sarà possibile aprire la deviazione al traffico, auspicabilmente entro dicembre, in coincidenza con la riapertura del Traforo del Monte Bianco.

Stefano Aggravi

Questo punto è cruciale, soprattutto se consideriamo che il traffico autostradale nella zona è già fortemente compromesso. Le limitazioni attuali non solo rallentano il flusso di turisti diretti verso la Valle d’Aosta, ma impattano anche sulla vita quotidiana di chi si sposta per lavoro o altri motivi essenziali. In questo contesto, l’intervento di Ativa è visto come una boccata d’ossigeno, soprattutto in vista della stagione turistica invernale, che rappresenta un momento cruciale per l’economia valdostana. «Abbiamo rappresentato ad Ativa la nostra soddisfazione e la nostra piena disponibilità a sostenere politicamente la realizzazione di questo intervento», ha concluso Testolin, chiarendo però che dal punto di vista tecnico-autorizzativo, la Regione non ha competenze dirette.

Il Capogruppo Aggravi, nel suo intervento successivo, ha espresso gratitudine per le informazioni ricevute, ma ha sottolineato l’urgenza di trovare una soluzione rapida. «Auspichiamo una rapida soluzione delle criticità oggi ancora evidenti che si riflettono negativamente sul territorio valdostano», ha dichiarato, mettendo in luce come i disagi attuali non possano più essere tollerati a lungo.

Questo scambio in Aula mette in risalto non solo l'importanza strategica della tratta Ivrea-Santhià, ma anche il delicato equilibrio tra esigenze infrastrutturali, impatti ambientali e la necessità di garantire la continuità economica della Valle d'Aosta.

pi.mi.

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