CRONACA - 19 settembre 2024, 12:11

Testolin difende la Protezione Civile, nessuna diga aperta senza preavviso

Nella seduta consiliare del 19 settembre 2024, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha sollevato un'interpellanza sulle modalità di informazione e allertamento tra i territori interessati dal passaggio della Dora Baltea

Il Consigliere Luca Distort ha espresso preoccupazioni sulla mancanza di un'adeguata comunicazione tra la Valle d'Aosta e la città di Ivrea durante la piena della Dora del 5 settembre. «La Valle d'Aosta non è un'isola ma è il punto di partenza del bacino imbrifero della Dora che arriva in Piemonte. Fonti stampa riferiscono che, durante la piena, non c'è stata un'idonea comunicazione con Ivrea, che avrebbe corso un rischio non indifferente», ha dichiarato Distort.

L'osservazione del Consigliere evidenzia una legittima preoccupazione, dato che la corretta gestione delle informazioni tra i territori è cruciale per prevenire situazioni di rischio idraulico. Distort ha chiesto chiarimenti sui protocolli operativi e se siano previste azioni per ottimizzare i flussi informativi. La sua richiesta non è solo tecnica, ma anche un richiamo alla responsabilità condivisa di proteggere le comunità coinvolte.

Il Presidente della Regione, Renzo Testolin (nella foto), ha risposto con una dettagliata spiegazione del funzionamento del sistema di monitoraggio e allerta della Valle d'Aosta. «La Valle d'Aosta è dotata di una rete di monitoraggio composta da circa 100 stazioni, tra cui 23 stazioni idrometriche per i corsi d’acqua, i cui dati sono pubblicati sul sito del Centro funzionale e disponibili sull’app "Meteo 3R", insieme ai dati di Piemonte e Liguria», ha dichiarato Testolin, aggiungendo che i bollettini di allerta sono accessibili a tutti gli enti locali attraverso un portale specifico.

Le parole di Testolin confermano un sistema di allerta avanzato e ben rodato, che include la collaborazione con il Piemonte. È evidente che, dal punto di vista delle infrastrutture tecniche, la Valle d'Aosta non è carente. La presenza di un sistema integrato tra le due regioni è rassicurante, soprattutto considerando l'importanza di una gestione coordinata delle emergenze.

Testolin ha inoltre chiarito che, il 5 settembre, l'allerta gialla per rischio temporali e idraulico era stata diramata in tempo utile e che il Comune di Ivrea era stato allertato dal sistema di protezione civile piemontese. «Risulta che il Comune di Ivrea fosse stato allertato con un’allerta gialla per temporali e per la Dora Baltea», ha aggiunto, specificando che le informazioni erano disponibili sui portali e liberamente accessibili. Testolin ha poi criticato un articolo di stampa che insinuava che le dighe in Valle d'Aosta fossero state aperte senza preavviso, definendo l'accusa «completamente sbagliata e offensiva».

È interessante notare come il Presidente abbia difeso con forza il lavoro della Protezione civile valdostana, puntando il dito contro la disinformazione diffusa dai media. Il riferimento alla gestione delle dighe non è solo una questione tecnica, ma un attacco alla credibilità del sistema di prevenzione della Regione, che invece si basa su regole precise e rigorose. Questa difesa accorata sottolinea quanto sia delicata la questione della comunicazione e della fiducia nelle istituzioni.

Testolin ha poi riferito di aver preso contatto con il Direttore generale di Arpa Piemonte e con il Direttore della Protezione civile piemontese per verificare eventuali miglioramenti nei flussi informativi, sottolineando però che «gli operatori della Protezione civile valdostana sono ovviamente disponibili a eventuali implementazioni dei flussi informativi». Tuttavia, è stato ribadito che i sistemi attuali già permettono una condivisione rapida e accurata dei dati, e che anche il Comune di Ivrea aveva a disposizione tutti gli strumenti per attivare il proprio sistema di protezione civile.

In risposta, Distort (nella foto) ha manifestato apprezzamento per il lavoro svolto, sottolineando che non nutriva dubbi sulla professionalità della Protezione civile. «Mi sono sentito in dovere di approfondire la questione, spinto anche da un moto di orgoglio dettato dalla mia valdostanità», ha affermato il Consigliere, ricordando la grande tradizione di comunicazione della regione, che affonda le radici nei secoli passati, quando le informazioni viaggiavano rapidamente attraverso le montagne grazie a un sistema ben organizzato di castelli.

Questa chiusura, che richiama l'orgoglio per le radici storiche della Valle d'Aosta, sottolinea l'importanza di mantenere alto il livello di comunicazione tra i territori. Se da un lato l'inchiesta ha confermato la solidità dei sistemi attuali, dall'altro è evidente che c'è sempre spazio per miglioramenti, soprattutto nella percezione pubblica e nella trasparenza delle informazioni.

elca