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CRONACA | 10 settembre 2024, 17:23

Trovati morti i due alpinisti dispersi sul Monte Bianco

I corpi degli alpinisti italiani Sara Stefanelli e Andrea Galimberti sono stati ritrovati a 4.500 metri di quota sul Monte Bianco, nella zona del "Mur de la Cote", un ripido pendio ghiacciato che conduce alla vetta sul versante francese.

Trovati morti i due alpinisti dispersi sul Monte Bianco

Dopo essere stati dispersi da sabato scorso, i loro corpi privi di vita sono stati recuperati dal Peloton de la gendarmerie d'haute montagne di Chamonix, che ha riportato i resti dei due alpinisti nella cittadina ai piedi della montagna. Le vittime, Andrea Galimberti, 53 anni di Como, e Sara Stefanelli, 41 anni di Genova, erano due esperti alpinisti che, purtroppo, hanno trovato la morte in una delle montagne più pericolose e affascinanti delle Alpi.

Sei giorni prima della tragica scomparsa, la coppia aveva scalato il Monte Cervino, un’altra celebre vetta alpina. Andrea e Sara avevano documentato l’impresa condividendo una serie di foto sui social media, mostrando non solo gli spettacolari paesaggi alpini, ma anche il loro spirito avventuriero.

Le immagini ritraevano una coppia affiatata, stanca ma felice, consapevole delle difficoltà e dei rischi che un’impresa del genere comporta. In particolare, uno scatto li ritraeva nel bivacco a quota 4.000 metri, una testimonianza della loro esperienza e competenza in montagna. Tuttavia, anche durante quella scalata, il maltempo li aveva messi a dura prova. Lo stesso Galimberti aveva ironicamente commentato su una delle foto: "Perfetto, ci mancava solo una grandinata in discesa per chiudere bene la salita". Questo dettaglio, apparentemente innocuo, diventa ancora più significativo alla luce del tragico destino che li ha attesi pochi giorni dopo.Il ritrovamento dei corpi di Sara e Andrea riapre il doloroso capitolo delle tragedie in montagna, che ogni anno colpiscono alpinisti esperti e non.

Il Monte Bianco, con le sue vette imponenti e i suoi percorsi impegnativi, è uno dei luoghi più pericolosi per gli amanti della montagna. Il "Mur de la Cote", dove sono stati ritrovati i due alpinisti, è noto per essere particolarmente insidioso, con pendii ghiacciati che non perdonano errori o distrazioni, soprattutto in condizioni climatiche avverse. Nonostante la preparazione, l’esperienza e la passione di Sara e Andrea, la montagna ha richiesto il suo tributo.

La notizia del ritrovamento dei corpi ha scosso profondamente la comunità degli alpinisti e delle famiglie delle vittime. Per chi li conosceva, Sara e Andrea non erano solo avventurieri, ma persone dotate di una grande determinazione e amore per la natura. Le loro ultime ore, segnate dall'impegno e dalla passione per la montagna, sono ora motivo di riflessione su quanto l'alta montagna possa essere affascinante e crudele allo stesso tempo.

red.pi

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