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Il bene comune | 04 settembre 2024, 08:00

Essere Strumenti di Pace

Il Papa ha indicato tre vie concrete per diventare strumenti di pace

Con le bandiere sventolano anche simboli di pace e fratellanza

Con le bandiere sventolano anche simboli di pace e fratellanza

Francesco, con il suo messaggio ai giovani della Costiera Amalfitana in occasione dell'incontro “Strumenti di Pace” nel Duomo di San Lorenzo a Scala, ha offerto parole profonde e cariche di speranza in un mondo tormentato dalla guerra e dalla violenza. Il Pontefice ha esordito con un messaggio diretto, sottolineando l'urgenza della pace: "Cari giovani, avete scelto un bel tema! È l’urgenza che stiamo sperimentando di fronte alle guerre e alle tante persone che ogni giorno perdono la vita, bambini, anziani, giovani, uomini e donne. Gesù vive e Vi vuole vivi! Senza la pace non c’è vita. C’è solo morte e distruzione." Queste parole, semplici ma potenti, riassumono la realtà brutale che ogni giorno colpisce diverse parti del mondo e invita i giovani a riflettere sul ruolo che possono svolgere nel promuovere la pace.

Il Papa ha indicato tre vie concrete per diventare strumenti di pace. La prima, "Riempire la giornata di gesti di pace", è un invito ad agire nel quotidiano, a costruire una realtà migliore attraverso piccoli ma significativi gesti. Citando l'esempio del Beato Fra’ Gerardo Sasso, fondatore dell'Ordine dei Cavalieri di Malta, Francesco ha esortato i giovani a seguire l'esempio di chi, in un'epoca di conflitti bellici, ha avuto il coraggio di creare spazi di cura e dialogo, come il primo ospedale interreligioso a Gerusalemme intorno al 1100 d.C. "Illuminate ogni ora della vostra giornata compiendo un gesto di pace: un gesto di servizio, di tenerezza, di perdono", ha esortato, sottolineando l'importanza di fare della pace una pratica quotidiana.

Il secondo consiglio di Papa Francesco è pregare con il cuore per la pace. In un mondo spesso indifferente e frenetico, l'invito alla preghiera può sembrare anacronistico, ma il Pontefice ci ricorda che la preghiera non è solo un atto di fede, ma un gesto di speranza e fiducia. "Preghiamo di più per la pace, perché arrivi presto. Invochiamola con fede e fiducia! Assumiamo un impegno quotidiano di preghiera personale per la pace", ha detto Francesco, suggerendo che la preghiera può essere un'arma potente contro la violenza e la disperazione.

Infine, Francesco ha invitato i giovani a "vivere come pellegrini di speranza". In un'epoca in cui le guerre sembrano essere all'ordine del giorno, il Papa ci ricorda che la guerra è sempre una sconfitta, un cedimento vergognoso di fronte alle forze del male. Con le sue parole, il Papa ci sprona a non arrenderci mai al pensiero che la guerra possa risolvere i problemi, ma a continuare a sognare una pace giusta e duratura. "Guardate oltre la notte! Non arrendeteVi al pensiero che la guerra possa risolvere i problemi e condurre alla pace. La guerra è sempre una sconfitta, una resa vergognosa di fronte alle forze del male", ha affermato, concludendo con un invito alla memoria delle vittime e alla ricerca costante di una via di riconciliazione.

In un mondo che troppo spesso sembra voler dimenticare le lezioni del passato, le parole di Papa Francesco risuonano come un monito e un invito alla speranza. Essere strumenti di pace non è un compito facile, ma è forse l'unica strada percorribile per chi crede nella dignità umana e nella fraternità universale.

pi.mi.

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