FEDE E RELIGIONI - 29 agosto 2024, 13:22

"Le Suore di San Giuseppe Concludono la Missione a Casa Speranza: Passaggio alla Caritas di Bucarest

Le Suore di San Giuseppe annunciano la conclusione della loro missione a Casa Speranza in Romania, dove hanno operato per trent'anni accogliendo e sostenendo bambini e famiglie bisognose. La struttura passa sotto la gestione della Caritas Diocesana di Bucarest, che continuerà l’opera di assistenza e accoglienza. Nella loro lettera, le suore riflettono sul loro viaggio, ringraziano i sostenitori e sottolineano la continuità della loro missione attraverso nuove forme di aiuto.

L'annuncio sul Corriere della Valle

Il Corriere della Valle, il settimanale della Diocesi di Aosta diretto da Fabrizio Favre, pubblica oggi una lunga e commovente lettera a firma delle Suore di San Giuseppe, intitolata "Le Suore di San Giuseppe lasciano Casa Speranza della Romania". Questo importante annuncio segna la conclusione di un capitolo significativo e ricco di significato nella vita della comunità di Casa Speranza e per le famiglie che hanno beneficiato del loro servizio.

Il viaggio delle Suore di San Giuseppe in Romania iniziò il 26 novembre 1993. In un momento di grande difficoltà e bisogno, le suore, tra cui Suor Innocenza, Suor Marisa e Suor Nicoletta, partirono con coraggio e fede per rispondere all'invito del Signore a portare conforto e sostegno ai più bisognosi. Nella loro lettera, riflettono su quel periodo con una combinazione di nostalgia e gratitudine, citando il libro del Qoelet nella Bibbia, che parla dei tempi e dei cambiamenti che caratterizzano la vita umana. "Per ogni cosa c’è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo," scrivono le suore, sottolineando l’importanza di riconoscere e accettare i cicli naturali di inizio e conclusione.

L’arrivo in Romania rappresentò l'inizio di una nuova era di servizio. Con l’incoraggiamento di Monsignor Ioan Robu, allora Vescovo di Bucarest, le suore si misero al lavoro per rispondere alle gravi necessità che incontrarono. Le strade di Bucarest erano invase da bambini abbandonati e la situazione degli orfanotrofi era disperata. Inizialmente, le sfide erano enormi: le risorse erano scarse e le strade da percorrere poco chiare, ma la determinazione delle suore non venne mai meno.

Non molto tempo dopo il loro arrivo, le suore iniziarono a vedere i frutti del loro lavoro. Due suore malgasce si unirono a loro, e la missione si espanse con la creazione di due comunità: una a Bucarest e una a Campina, a circa 100 km verso il nord-ovest. Suor Nicoletta si dedicò all’insegnamento e al Centro Maternale di Bucarest, mentre le suore a Campina accoglievano bambini abbandonati, spesso lasciati alla porta della loro comunità. L'accoglienza dei bambini crebbe rapidamente, tanto che nel 2001 fu necessario costruire una nuova struttura, "Casa Speranza", per ospitare il crescente numero di piccoli ospiti.

La costruzione di "Casa Speranza" rappresentò una realizzazione significativa: ampie camere da letto, sale da gioco luminose e spazi esterni ricchi di opportunità. Tuttavia, la gioia fu di breve durata quando, poco dopo l’inaugurazione, una legge rumena proibì tutte le adozioni internazionali. Questo cambiamento legislativo complicò notevolmente il lavoro delle suore, che si trovarono ad affrontare nuove difficoltà, ma la loro determinazione rimase incrollabile.

Nel corso degli anni, Casa Speranza ha accolto 237 bambini. Di questi, 112 sono stati adottati in vari paesi, mentre 93 hanno trovato nuove opportunità di vita dopo aver compiuto 18 anni, reintegrandosi nelle loro famiglie di origine o avviandosi verso l’indipendenza. La lettera racconta di come Casa Speranza sia stata sostenuta da atti di generosità e supporto continuo, sia attraverso donazioni di beni materiali, come alimenti e vestiti, che tramite la dedizione di numerosi volontari.

Il Centro Maternale di Bucarest ha offerto assistenza a circa un centinaio di ragazze madri, aiutando anche molti bambini a frequentare la scuola, dimostrando l’impatto positivo e duraturo del lavoro delle suore. Ogni giorno, il sostegno e l’aiuto ricevuti da parte di benefattori e associazioni hanno testimoniato la Provvidenza e la forza di comunità unite per un obiettivo comune.

Oggi, le Suore di San Giuseppe annunciano con una combinazione di gratitudine e tristezza il passaggio della responsabilità di Casa Speranza alla Caritas Diocesana di Bucarest. La struttura continuerà a prendersi cura dei ragazzi rimasti e accoglierà anche persone anziane, assicurando che l’opera di carità e amore continui. "C’è davvero un tempo per iniziare e c’è un tempo per lasciare che altri continuino l’opera," riflettono le suore nella loro lettera, esprimendo il loro profondo rispetto per tutte le persone che hanno contribuito a scrivere questa pagina di storia.

La lettera si conclude con un ringraziamento sentito a tutti coloro che hanno sostenuto Casa Speranza e un augurio di benedizione per il futuro. Le Suore di San Giuseppe lasciano la Romania con il conforto di sapere che il loro lavoro ha avuto un impatto positivo duraturo e che la carità e l’amore continueranno a prosperare attraverso il lavoro della Caritas e il supporto di persone di buona volontà.

pi.mi.