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CRONACA | 20 agosto 2024, 11:32

Barbari in azione ad Aosta: distrutta la storica garitta e spezzate le ali all'Aquila degli Alpini

L'ennesimo atto di vandalismo ha colpito al cuore il patrimonio storico di Aosta, lasciando la città attonita e indignata

L'aquila ferita dai vandali e barbari. La mamma degli imbecilli è sempre gravida

L'aquila ferita dai vandali e barbari. La mamma degli imbecilli è sempre gravida

Stavolta, gli ignobili gesti di inciviltà si sono abbattuti su uno dei simboli più preziosi della storia militare valdostana: la storica garitta della caserma Testafochi, danneggiata in modo irrimediabile. Ma non è tutto. Come se non bastasse, le ali dell’aquila in cemento, emblema degli Alpini dell’Aosta posizionata all'infgresso dell'ex caserma di piazza della Repubblica, sono state spezzate, lasciando un vuoto non solo fisico, ma anche simbolico.

Un atto che va ben oltre il semplice vandalismo. Qui non si tratta di bravate o gesti di sfogo giovanile, ma di un vero e proprio attacco alla memoria collettiva e alla cultura di un’intera comunità. Un gesto barbaro che offende profondamente chiunque tenga al patrimonio storico e ai valori che la caserma Testafochi rappresenta. Questo luogo non è solo un edificio, ma un pezzo di storia che lega passato e presente, un simbolo delle gloriose tradizioni militari valdostane.

Il presidente dell’Associazione Alpini, Carlo Bionaz, ha espresso preoccupazione per questa deriva preoccupante, sottolineando come atti di vandalismo becero stiano colpendo sempre più frequentemente le testimonianze storiche di Aosta. Non si tratta solo di danni materiali: questi gesti rappresentano un degrado morale e civico che non può essere tollerato. La caserma Testafochi, con le sue strutture e i suoi simboli, è un luogo che racconta la storia, il sacrificio e il valore degli Alpini, e non può essere lasciata in balia di chi non sa rispettare questi significati profondi.

La comunità valdostana non può e non deve restare indifferente di fronte a tali barbarie. È necessario un intervento deciso da parte delle istituzioni per fermare questa spirale di inciviltà. Il Comune e la Regione devono agire con fermezza, non solo per ripristinare i danni subiti, ma per proteggere attivamente il patrimonio storico della città. Servono maggiori controlli, pene più severe e un impegno concreto per evitare che simili episodi possano ripetersi. La memoria di Aosta non può essere calpestata dall’ignoranza.

Questo episodio preoccupa profondamente i cittadini e le istituzioni. Non si tratta di un caso isolato, ma di un sintomo di un problema più ampio che riguarda la mancanza di rispetto per la storia e i valori che ci legano al nostro passato. È giunto il momento di agire con decisione, non solo per difendere i simboli degli Alpini, ma per proteggere tutto ciò che rappresenta l’identità di Aosta e dei suoi abitanti.

Il grido d’allarme lanciato dall’Associazione Alpini non deve rimanere inascoltato. La città merita rispetto e protezione, e lo stesso vale per i simboli che ne hanno segnato la storia. Non possiamo permettere che l’inciviltà prenda il sopravvento. Dobbiamo unirci per dire basta a questi atti di barbarie e restituire dignità ai luoghi che rappresentano la nostra identità, prima che sia troppo tardi.

pi.mi.

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