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ECONOMIA | 18 agosto 2024, 19:47

Il Futuro del Casinò tra gestione pubblica e privata, una scelta cruciale per la Valle d'Aosta

Il futuro del Casinò di Saint Vincent è tornato al centro del dibattito politico e pubblico, con una questione fondamentale: mantenere la gestione attuale o cedere il controllo a una gestione privata

Mauro Natta

Mauro Natta

Mauro Natta, storico croupier del Casinò, che ha lavorato lì per oltre quattro decenni, ha espresso le sue riflessioni in un articolo pubblicato su GiocoNews.it, fornendo una panoramica approfondita delle opzioni in esame.

Natta, grazie alla sua lunga esperienza e conoscenza dell'organizzazione del lavoro nel casinò, sottolinea che esistono teoricamente quattro possibili soluzioni: mantenere la gestione attuale, concedere il controllo a privati, oppure optare per una società mista con maggioranza pubblica o privata. Tuttavia, esclude praticamente queste ultime due opzioni, considerandole irrealistiche. Secondo lui, un privato difficilmente accetterebbe una maggioranza pubblica, mentre una società mista a maggioranza privata richiederebbe investimenti importanti, potenzialmente difficili da sostenere.

Rimane quindi il dilemma tra una gestione pubblica o privata. Natta evidenzia come la gestione privata potrebbe godere di una maggiore flessibilità e velocità decisionale, libera dai vincoli burocratici tipici delle istituzioni pubbliche. In un contesto privatistico, le decisioni potrebbero essere prese con maggiore agilità, con assunzioni basate su competenze ed esperienza piuttosto che su appartenenze politiche. Questo potrebbe tradursi in contratti collettivi di lavoro orientati più alla produttività che alla politica, e investimenti mirati principalmente alla redditività del casinò.

Un punto a favore della gestione attuale, però, è la disponibilità di un complesso alberghiero di lusso, un vantaggio competitivo rispetto alla concorrenza che il privato potrebbe difficilmente eguagliare. Natta, da profondo conoscitore del settore, rileva come la gestione privata potrebbe avere la necessità di incrementare il personale addetto al gioco, sempre con un occhio alla produttività e alla valorizzazione del personale esistente, per colmare eventuali lacune tra la situazione attuale e il potenziale incremento.

Tuttavia, Natta non manca di considerare anche gli aspetti di controllo e supervisione. Con una concessione a privati, la proprietà, ossia la Regione, potrebbe disporre di più tempo per monitorare il rispetto delle condizioni contrattuali, concentrandosi così maggiormente sui propri compiti istituzionali.

Con l’approssimarsi della decisione in Consiglio regionale, fissata per il 24 luglio, Natta si chiede quali saranno le considerazioni politiche e economiche che prevarranno. Nonostante le sue analisi e considerazioni, lascia ai politici la scelta finale, sottolineando che il vero interrogativo è quale sia la soluzione più vantaggiosa per la Regione e per il futuro del Casinò. La relazione della società Ernest & Young, consegnata ai consiglieri regionali, sarà cruciale per indirizzare il dibattito e fornire risposte a una questione che interessa da vicino l'economia della Valle d'Aosta e il destino di una delle sue istituzioni storiche.

In conclusione, Natta offre una prospettiva pragmatica ma appassionata, evidenziando come le decisioni che verranno prese avranno un impatto significativo non solo sull'industria del gioco, ma anche sull’intera comunità della Valle. Il suo intervento rappresenta un contributo prezioso al dibattito, arricchito da un’esperienza diretta che pochi possono vantare.

pi.mi.

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