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Vite in ascesa | 16 agosto 2024, 08:00

CIMA DELLA VACCA

Foto e testo di Lodovico Marchisio

Camoscio al pascolo a vallee della Cima della Vacca

Camoscio al pascolo a vallee della Cima della Vacca

La cima della Vacca si trova sul versante orientale del Parco Nazionale del Gran Paradiso mez Accesso: Valli del Canavese, Locana, Noasca, Ceresole Reale, Strada per il Colle del Nivolet, fino al tornante successivo al Lago del Serrù. Dal lago prendere il tornante successivo e salire un pendio erboso fino a quota 2400 m circa.

Seguire poi a mezza costa il lago artificiale sulla sponda settentrionale che si avvicina ad un’evidente scarpata rocciosa. Seguendone la base verso il Piccolo Colluret si perviene a una breve scalinata ben visibile da lontano che raggiunge il rifugio. Se non si vuole pernottare per spezzare la gita (dalla partenza al rifugio 1 h) basta tenersi nel canalone del Piccolo Colluret raggiungendo il Pian della Ballotta.

Ci si muove ora in direzione Sud-Ovest salendo per delle morene laterali fino a raggiungere una vasta pietraia che forma la parte bassa di detta cresta. A quota 2723 m è ben individuabile una lingua nevosa, quasi assente che divide tale punto di deiezione con la Pointe du Grand Cocor interamente situata nel versante francese. Con una pendenza alquanto ripida si raggiunge il ghiacciaio della Losa, ove vale sempre il discorso che nessuna guida cartacea può essere attendibile se non si conoscono anno per anno gli arretramenti, e nuove nevicate che possono determinare o modificare l’intera morfologia del ghiacciaio.

Cuscinetto di Sassifraga nei pressi del Lago Serrù

Quindi attenendoci ad una logica di media, raggiunto ciò che resta del ghiacciaio (a seconda di come lo si trova), calzare i ramponi e raggiungere l’ampia depressione del Passo della Vacca 2980 m (2 h dal rifugio, 3 h dalla partenza). Evitare prudentemente il primo tratto di cresta fino dove essa si fa meglio definita. Non occorre aggirare tale tratto sul Glacier des Sources de l’Isère, perché anche se alcuni tratti esposti indurrebbero a farlo, procedere con arrampicata abbordabile sulla cresta è sempre più gratificante e meno dispendioso di energie che compiere eventuali aggiramenti. Sul finale la cresta diventa detritica e si lascia percorrere sino al punto culminante. 1h dal Passo della Vacca, 4 h dall’inizio. Discesa per lo stesso itinerario evitando i tratti più esposti della cresta (2,30 h.)

Curiosità: Il rifugio Pian della Ballotta (incustodito, per le chiavi informarsi in loco) sorge a 2470 m su un piccolo ripiano roccioso situato sulla sponda destra idrografica del Piccolo Colluret, alla testata della Valle dell’Orco. Ha 12 posti letto su tavolato con materassi e coperte. L’acqua si reperisce a pochi passi dal rifugio. È di proprietà del CAI e ristrutturato dalla sezione di Rivarolo che lo ha inaugurato il 7 settembre del 1969.  

Graffiti del passato: La Cima della Vacca ha assunto importanza negli anni passati per il ripido ghiacciaio della Capra sul versante italiano e per l’altrettanto importante Glacier des Sources de l’Isère sul versante francese. Ignoti i primi salitori.   

Amici del Cai al Passo della Losa

Cartografia: IGC Il Parco Nazionale del Gran Paradiso n. 3 – 1: 50000

Scheda tecnica:

Nome dell’itinerario: Cima della Vacca

Altezza massima raggiungibile: 3183 m

Tipo di percorso: Alpinismo facile

Ore: 4 h

Dislivello totale: 908 m

Difficoltà: EEA/F

Materiale occorrente: corda piccozza e ramponi a seconda dell’annata

Punti d’appoggio: Rifugio Pian della Ballotta. incustodito (2470 m)

Località di partenza: Lago del Serrù (2275 m)

Località di arrivo: idem

ascova

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