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Salute in Valle d'Aosta | 10 agosto 2024, 09:57

I MEDICI E TUTTI GLI OPERATORI SANITARI DEL SISTEMA URGENZA SONO DA TUTELARE! BASTA CON LE CRITICHE E CON LE ILLAZIONI FINI A SÉ STESSE

Le organizzazioni sindacali dell'Area Sanità e del Comparto Sanità richiedono una maggiore chiarezza e sostegno da parte dell’azienda USL, dell’assessore e delle forze politiche regionali, affinché il lavoro svolto nel sistema pubblico valdostano non venga ulteriormente compromesso

I MEDICI E TUTTI GLI OPERATORI SANITARI DEL SISTEMA URGENZA SONO DA TUTELARE! BASTA CON LE CRITICHE E CON LE ILLAZIONI FINI A SÉ STESSE

Volentieri pubblichiamo integramente una sindacale che si propone di rispondere alle crescenti critiche e alle lamentele pubblicate sui media locali riguardo al servizio sanitario regionale, in particolare durante i mesi estivi quando l'ospedale valdostano affronta un'intensa affluenza di pazienti, sia residenti che turisti.

Le lamentele, spesso finalizzate a sminuire e infangare il lavoro del personale sanitario, stanno crescendo e coinvolgono non solo cittadini comuni ma anche figure che, per ruolo e competenza, dovrebbero comprendere meglio le difficoltà del sistema.

I sindacati denunciano come queste critiche non tengano conto delle sfide reali che affrontano i medici e gli operatori, tra cui l’aumento dell’afflusso turistico e l’obbligatorio ammodernamento digitale delle cartelle cliniche.

I rappresentanti politici e altri critici, piuttosto che cercare soluzioni costruttive, si sono trasformati in severi giudici delle condizioni di lavoro e dei servizi offerti, talvolta ignorando le complessità e le difficoltà di un sistema sanitario già sotto pressione. I sindacati chiedono sostegno e riconoscimento per il lavoro degli operatori sanitari, che operano in condizioni difficili e con grande sacrificio, e avvertono che la continua critica infondata potrebbe portare a misure estreme, come uno sciopero generale regionale, se non si verifica un cambiamento significativo nel supporto da parte delle istituzioni e della politica.

LA NOTA SINDACALE

Leggiamo ormai quotidianamente un susseguirsi di lamentele, molte delle quali fini a sé stesse e con il mero scopo di sminuire, per non dire infangare, la professionalità e gli sforzi del personale sanitario, in primis dei medici ospedalieri, che lavorano per garantire le urgenze nell'unico ospedale della regione “sotto assalto” durante i mesi estivi (e non solo) per la presenza attualmente di una popolazione di circa 900 mila persone tra residenti e turisti.

Con rammarico e anche con una certa rabbia, vediamo pubblicate a piene pagine sui giornali locali le “lamentele” non solo da parte di comuni cittadini che non sono sempre in grado di comprendere i disagi che purtroppo affliggono da tempo tutta la sanità pubblica italiana e regionale, ma – e questo lo riteniamo molto grave – anche da parte di personaggi che si occupano di sanità pubblica all’interno della nostra regione e che, quindi, dovrebbero invece ben conoscere le criticità, le difficoltà e le caratteristiche di un sistema complesso come quello delle cure in uno dei momenti peggiori per tutto il SSN.

Sono purtroppo in aumento i rappresentanti della politica che, nella segnalazione di eventuali disservizi o disagi verificatisi nel caso avessero dovuto ricorrere come pazienti al servizio sanitario regionale, invece di comprendere le difficoltà lavorative che affrontano coloro impegnati nell’urgenza (come i medici di pronto soccorso, i radiologi, i consulenti reperibili, gli infermieri di turno, i tecnici sanitari e gli operatori sociosanitari) in questo periodo di iper-afflusso turistico e di obbligatorio ammodernamento digitale della cartella clinica elettronica (attualmente ulteriore e importante fonte di allungamento delle tempistiche di attesa, di surplus lavorativo e di malessere per operatori e pazienti), si sono trasformati in spietati critici e cavillosi “controllori” degli aspetti organizzativi, della qualità della diagnosi e terapia (come se fossero esperti in materia!), delle tempistiche medie di attesa, della dotazione alberghiera (come ad esempio coperte e cuscini e chissà cos’altro), e della differenza di temperatura tra i diversi ambienti del nostro vetusto ospedale, com’è noto a tutti.

Noi sindacati ci battiamo anche, forse soprattutto, per il diritto ad adeguate cure e assistenza per tutti i cittadini e ne segnaliamo i disagi. Ma, che si badi bene, le stesse organizzazioni sindacali sono dalla parte dei medici, dei dirigenti sanitari, degli infermieri e di tutti gli operatori sanitari che, con molto sacrificio, garantiscono 24 ore su 24, in condizioni di lavoro pesanti e difficili, le urgenze per tutti! Rasenta l’incredibile il fatto che dobbiamo sempre ricordarlo.

Quindi è nostro compito stigmatizzare i commenti e talvolta le illazioni che sistematicamente alcuni personaggi, attraverso i social media e i giornali, pubblicano con la scusa di “corretta” informazione, che quasi sempre sono basate sul percepito e non su quanto effettivamente accaduto, e che stanno di fatto demotivando, scoraggiando e sminuendo il lavoro di tutti i sanitari anche con l’assurdo intento di contrapporre (strumentalmente e sulla base di vera e propria ignoranza relativa alle dinamiche organizzative e normative) l’attività ordinaria e la libera professione, tanto per fare un esempio che ultimamente è oggetto di commenti da parte di orde di tuttologi.

Basta con i continui “attacchi frontali” rivolti in particolare ai medici che lavorano nell'urgenza e ai consulenti che, in questo momento di massimo afflusso turistico, sono stremati dal lavoro e dallo stress lavoro-correlato. Sappiamo bene che le cose non funzionano come “dovrebbero” nella macchina organizzativa dell'urgenza ed è un dato di fatto che sia la direzione aziendale che l’assessorato e gli operatori sanitari stiano lavorando insieme per migliorare tutto ciò che si può migliorare con le risorse umane a disposizione, ma non accettiamo nel modo più assoluto, come professionisti e come organizzazioni sindacali, che si parli di mancanza di professionalità di una parte più o meno ampia del personale e che si insinui che solo pagando i medici ospedalieri mediante la libera professione venga reso ai pazienti un servizio migliore.

Purtroppo, la misura è davvero colma e lo sconforto da parte degli operatori è sempre maggiore. Chiediamo che l’azienda USL, l’assessore e tutte le forze politiche regionali (e magari comunali) di maggioranza e opposizione siano inequivocabilmente più espliciti, anche pubblicamente, nel sostenere con forza l’operato di chi cerca di garantire le cure per tutti. Dateci ancora la speranza che lavorare nel sistema pubblico valdostano sia ancora la scelta giusta, invece di spingerci a dimetterci tutti e andare a prestare servizio altrove o, meglio ancora, nel privato (ove ci accoglierebbero a braccia aperte e dove il cittadino può accedervi SOLO pagando di tasca propria, incluso vitto e alloggio).

In caso di persistenza del clima ostile fomentato dagli "odiatori di professione" e haters vari, e se le dichiarazioni fatte da politica e istituzioni continueranno a essere deboli e relative solo all’elencazione di posti letto liberi o al numero di “pazienti in boarding” o in attesa di dimissione dal pronto soccorso/reparti, le Organizzazioni Sindacali preannunciano sin da ora la concreta possibilità di indire a breve lo stato di agitazione, che potrà evolvere anche nello sciopero generale regionale della sanità pubblica, cosa che non accade in Valle d’Aosta da almeno 40 anni!

Le Organizzazioni Sindacali dell’Area Sanità e del Comparto Sanità: ANAAO-Assomed, AAROI Emac, CGIL FP, CIMO, CISL FP, FASSID, FESMED, FVM, NursingUp, SAVT Santé, UILFPL

 

red

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