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ECONOMIA | 21 giugno 2024, 12:27

Predicozzi con il portafogli gonfio

Non si può più accettare che chi ha contribuito a creare il problema si presenti come il paladino della sua soluzione

Predicozzi con il portafogli gonfio

Le dichiarazioni allarmistiche dei sindaci della Valle d'Aosta sulle speculazioni edilizie a Courmayeur e Valtournenche hanno sollevato un vespaio di polemiche. Tuttavia, è indispensabile andare oltre le parole e analizzare i fatti. È facile lanciare proclami e denunciare le "mani legate" dalle leggi regionali, ma altrettanto facile è dimenticare che ci sono amministratori, oggi preoccupati, che hanno avuto o hanno ancora interessi diretti in quelle stesse speculazioni che ora denunciano con tanto fervore.

L’assemblea del Consorzio permanente degli enti locali della Valle d'Aosta ha visto protagonisti i sindaci che hanno lamentato l’incontrollata crescita edilizia. Roberto Rota, sindaco di Courmayeur, ha parlato con toni accorati delle difficoltà nell'arginarla, ma si dimentica di menzionare il ruolo che l’amministrazione stessa ha giocato in questo scenario. È risaputo che alcuni di questi amministratori detengono o hanno detenuto quote di società che hanno fatto della speculazione edilizia il loro core business, beneficiando ampiamente di quelle "deroghe" che ora criticano. Questo doppio standard è inaccettabile e mina la credibilità delle loro dichiarazioni.

La legge regionale del 2009, criticata per i bonus volumetrici e le procedure semplificate, è stata una manna dal cielo per le imprese edili. Queste normative, concepite con buone intenzioni, sono state utilizzate come strumenti di profitto senza riguardo per l’equilibrio ambientale e la qualità della vita dei residenti. Rota e il vicesindaco di Valtournenche, Massimo Chatrian, denunciano una situazione di crisi e un paese trasformato, ma dovrebbero anche riflettere sulle responsabilità. Non si può lamentare la mancanza di controllo quando, per anni, si è chiuso un occhio sulle operazioni speculative, spesso condotte sotto il proprio naso.

L'incapacità degli uffici tecnici di gestire le 700 pratiche edilizie annuali è un problema reale, ma è un problema che va affrontato con maggiore trasparenza e integrità. Gli amministratori locali devono smettere di essere complici silenziosi di uno sviluppo selvaggio che beneficia pochi a discapito di molti. La vera questione è la mancanza di una visione a lungo termine e di una gestione responsabile del territorio.

Il sindaco Rota afferma che Courmayeur è stata stravolta negli ultimi dieci anni, ma chi ha permesso questo stravolgimento? Se le amministrazioni locali sono in crisi su tutto, dagli acquedotti ai parcheggi, la colpa non è solo delle leggi ma anche di chi non ha saputo o voluto imporre un freno a questa corsa al profitto. È ora che i cittadini chiedano conto ai propri amministratori non solo delle loro parole, ma soprattutto delle loro azioni e dei loro interessi.

La lotta contro la speculazione edilizia richiede coerenza e determinazione. Non si può più accettare che chi ha contribuito a creare il problema si presenti come il paladino della sua soluzione. Gli amministratori locali devono dimostrare con i fatti di voler veramente proteggere il territorio e la qualità della vita dei residenti, abbandonando qualsiasi interesse personale e mettendo al primo posto il bene comune.

piero.minuzzo@gmail.com

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