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ATTUALITÀ POLITICA | 20 giugno 2024, 20:46

L' UE boccia Meloni e Salvini per la legge sull'Autonomia differenziata, un disastro annunciato

Nel panorama politico italiano, pochi temi sono stati tanto controversi quanto la questione dell'autonomia differenziata

L' UE boccia Meloni e Salvini per la legge sull'Autonomia differenziata, un disastro annunciato

La recente bocciatura da parte della Commissione europea del ddl Calderoli, che mira a devolvere ulteriori competenze alle regioni a statuto ordinario, rappresenta un campanello d'allarme che il governo Meloni farebbe bene a non ignorare. Il “Country report 2024” pubblicato dalla Commissione è una condanna senza appello, evidenziando rischi gravi per la coesione sociale e le finanze pubbliche dell'Italia.

Il report della Commissione europea non potrebbe essere più chiaro: la legge sull'autonomia differenziata rischia di aumentare le disuguaglianze regionali. In un Paese già segnato da profonde disparità tra Nord e Sud, devolvere ulteriori competenze alle regioni più ricche significa di fatto abbandonare le regioni più povere al loro destino. Senza un quadro comune per valutare le richieste regionali di competenze aggiuntive, si rischia di creare un'Italia a due velocità, con alcune regioni che accumulano risorse e potere a scapito di altre.

Nonostante il ddl Calderoli preveda alcune tutele per le finanze pubbliche, come valutazioni periodiche delle capacità fiscali regionali e requisiti per i contributi regionali agli obiettivi fiscali nazionali, la Commissione europea sottolinea come queste misure siano insufficienti. Senza un solido quadro di riferimento, il rischio è quello di una frammentazione fiscale che potrebbe mettere in crisi l'intero sistema economico del Paese.

Il Sud abbandonato

Il report fa eco alle preoccupazioni già espresse da vari enti di ricerca italiani, come la Svimez, riguardo al fatto che le regioni meridionali non dispongono delle capacità amministrative e tecniche necessarie per sfruttare al meglio le competenze aggiuntive. Invece di investire nel rafforzamento delle infrastrutture e delle amministrazioni del Mezzogiorno, il governo Meloni sembra più interessato a soddisfare le richieste delle regioni settentrionali. Questa scelta non solo è miope, ma rappresenta un tradimento delle promesse di sviluppo e coesione fatte alle regioni meridionali.

È significativo che la Commissione europea plauda invece alle iniziative del governo Meloni che vanno in direzione opposta all'autonomia differenziata. Azioni che indicano un maggiore coordinamento centrale dell'azione politica, in particolare per il Sud, sono viste come passi nella giusta direzione. Una strategia industriale e di sviluppo per il Mezzogiorno è ciò di cui l'Italia ha bisogno, non una frammentazione che rischia di compromettere il futuro del Paese.

La bocciatura del ddl Calderoli da parte della Commissione europea dovrebbe essere un segnale di allarme per il governo italiano. Continuare su questa strada non farà che aumentare le disuguaglianze regionali, mettere a rischio le finanze pubbliche e abbandonare il Sud al suo destino. È il momento di riconsiderare le priorità e di puntare su una vera coesione nazionale, investendo nelle regioni che più ne hanno bisogno e costruendo un futuro più equo per tutti gli italiani.

xyp

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