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CRONACA | 09 giugno 2024, 19:44

Evasione dal carcere di Brissogne in stile "The Great Escape"

Il detenuto fuggitivo si concede una gita al laghetto

Evasione dal carcere di Brissogne in stile "The Great Escape"

In una scena degna di un film d'azione, un detenuto del carcere di Brissogne ha deciso di dare un tocco personale al suo permesso di lavoro all’esterno, trasformandolo in una rocambolesca fuga degna di una sceneggiatura hollywoodiana.

Giovedì sera, il nostro protagonista – chiamiamolo "L'evaso di Brissogne" – ha pensato bene di non rientrare in carcere dopo il turno di lavoro. Alle 18:30, con la nonchalance di chi avvisa del ritardo per un appuntamento al bar, ha contattato il carcere dicendo che avrebbe fatto tardi per motivi di lavoro. Però, alle 19:45, non vedendolo rientrare, l'allarme è scattato.

Come nei migliori film di spionaggio, la polizia penitenziaria ha iniziato la caccia all'uomo.

Il primo atto della saga si è concluso quando una pattuglia ha rintracciato il detenuto nel magazzino dell'azienda dove lavorava. Alla vista degli agenti, il nostro eroe ha deciso di evitare l'arresto con una fuga rocambolesca, che ha incluso un’inseguimento in auto, degno di "Fast and Furious", direzione Courmayeur.

Ma non è finita qui! Come ogni buon thriller che si rispetti, la storia ha avuto un colpo di scena: alle 21:40 circa, il fuggitivo è stato rintracciato "in stato di alterazione" sulla spiaggia di un laghetto artificiale che ospita un locale a Sarre. Si dice che stesse godendo di una serata al chiaro di luna, probabilmente pianificando il prossimo colpo.

Purtroppo per lui, il sipario è calato quando la polizia penitenziaria lo ha arrestato e riportato in carcere.

Il vice segretario regionale del Sinappe, Matteo Ricucci, ha elogiato la professionalità e lo spirito di corpo degli agenti intervenuti, definendo la cattura una dimostrazione di grande senso del dovere ed elevata professionalità.

Anche Massimo Chiepolo, segretario del SAPPE, ha espresso il suo ringraziamento pubblico agli agenti, mentre Donato Capece, segretario generale del SAPPE, ha colto l'occasione per sottolineare le carenze di sicurezza nel sistema penitenziario italiano.

Capece ha parlato di una necessità urgente di "regole ferree per ristabilire ordine e sicurezza nelle carceri", criticando le politiche di "vigilanza dinamica" e "regime aperto" che, a suo dire, favoriscono eventi critici come questo.

Sebbene la fuga lampo del nostro detenuto non si sia conclusa con il lieto fine che forse sperava, ha certamente regalato a tutti un racconto che potrebbe ispirare il prossimo grande successo cinematografico. La morale? Forse che anche nelle fughe più avventurose, la spiaggia di un laghetto a Sarre non è il posto ideale per nascondersi.

claire renoir

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