80 anni fa – era il 4 giugno 1944 – le truppe della V Armata Americana comandate dal generale Mark Clark entravano a Roma e mettevano fine all’occupazione nazista della città, iniziata all’indomani della caduta del fascismo e al conseguente armistizio con gli Alleati, dopo l’8 settembre 1943.

La famiglia reale era fuggita al Sud, i vertici militari avevano abbandonato le truppe e Roma era stata lasciata in mano ai tedeschi. Nel periodo di occupazione la città e i romani subirono prove dolorosissime, a partire dalla battaglia di Porta San Paolo che costò la vita a oltre mille tra soldati e civili italiani. Come non ricordare poi la deportazione degli ebrei romani nell’ottobre 1943, l’eccidio delle Fosse Ardeatine nel marzo 1944 e il rastrellamento del Quadraro nell’aprile 1944.

Solo Papa Pio XII decise di rimanere in Vaticano e di non abbandonare Roma, sebbene il Papa rischiasse anch’egli l’arresto e la deportazione in Germania.

Il Papa non aveva esitato nell’estate 1943 , poco prima dell’occupazione, a lasciare il Vaticano per recarsi nelle zone di Roma devastate dai bombardamenti alleati, recando conforto e aiuto materiale alla popolazione colpita.

Una volta liberata Roma, i romani si riversarono immediatamente in Piazza San Pietro per salutare il Papa, il defensor civitatis, che non li aveva abbandonati e per pregare con lui.