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Vite in ascesa | 03 maggio 2024, 10:00

IL MONTE CIABERGIA

di Lodovico Marchisio - foto di Roberta Maffiodo

Il segnale della Partenza

Il segnale della Partenza

Il monte Ciabergia (1179 metri), è la cima più elevata che dalla pianura torinese si affaccia verso il bassopiano sul lato destro di chi scende dalla Valle di Susa verso Torino e si estende fin oltre la piana di Sant’Ambrogio sulla destra orografica della bassa Val di Susa, perché sulla sinistra idrografica o orografica, già verso il Colle del Lys diverse cime superano l’altezza della nostra montagna in esame. Il nostro monte si presenta come un'arrotondata elevazione boscosa che dà origine verso nord, oltre che a un paio di rilievi minori (Truc Restlin 1110 m e Cima Castiglione 1098 m), al costolone che dopo il colle della Croce Nera (861 m) risale a formare il monte Pirchiriano. La cresta sud-est del Ciabergia fa da spartiacque tra la Val Sangone e la conca dei Laghi di Avigliana e ad essa si collega la parte meridionale dei rilievi che formano l'Anfiteatro morenico di Rivoli - Avigliana. Verso ovest il Colle Braida divide la montagna dal monte Presa Vecchia (1.292 m) che già lo supera in altezza e dal corpo principale della Costiera Orsiera - Rocciavrè. Sulla cima della montagna è collocato anche il punto geodetico trigonometrico dell'IGM e una bella Madonnina rifatta più volte e collocata dentro una nicchia rocciosa precostruita da tempo e anch’essa sempre riadattata e “riadeguata” all’usura del tempo.

Dal Colle Braida (1007 metri), si sale per un ripido sentiero tra le case dove vi è la freccia indicante la direzione da seguire per raggiungere la cima del monte Ciabergia (1179 metri), che si riduce a 172 metri di dislivello, segnato con vernice rossa e che in poco più di 40 minuti conduce sulla cima, mentre la discesa più agevole è sulla sinistra (verso di salita) scendendo in direzione della dorsale (direzione nord) su buone tracce di sentiero sino ad una ampia depressione nel rado bosco di faggi, dove occorre lasciare la traccia marcata con segni rossi che scende verso la Punta dell’Ancoccia e successiva Sacra di San Michele, monumento simbolo del Piemonte, per puntare senza alcuna segnaletica in direzione delle casette sparse poco lontano dal punto in cui parte il sentiero di salita.

Abbiamo descritto questa montagna collocata in bassa Valle di Susa, perché racchiude in sé tutte quelle prerogative che sfuggono quando si cerca una meta ambiziosa con lunga salita e lontana da casa.

Qui invece si colgono tutti gli aspetti che si dovrebbero notare quando si cammina per assaporare tutto ciò che ci circonda, da un bosco di faggi con l’aria frizzante del venticello quasi sempre presente in questa zona. Il ripido sentiero cosparso a tratti da caratteristiche rocce, appare meno faticoso, perché distratti da queste strane figure geologiche.

Quando in prossimità della vetta appare,nascosta in una nicchia rocciosa, una bella madonnina, essa ci invita ad allungare il passo per poterla al più presto raggiungere ed è per questo che ti senti in pace con te stesso e ritrovi la serenità che ti permette di andare sempre avanti nei giorni a seguire.

 

RELAZIONE TECNICA:

Quota arrivo: 1179 m
Quota partenza: 1007 m
Dislivello: 172 m
Difficoltà: E (facile ma ripida la salita)
Partenza: Colle Braida
Accesso: L'escursione al Monte Ciabergia parte dal Colle Braida, raggiungibile velocemente da Torino passando per Avigliana e seguendo le indicazioni per la Sacra di San Michele oppure salendo da Giaveno e passando per Valgioie.Lasciata l'auto nell'ampio piazzale del Colle Braida si prende la carreggiata che sale a destra (in direzione della Valle di Susa) a fianco di una chiesetta, poi svoltare a destra e dopo pochi passi l'asfalto termina e si imbocca un sentiero tra le case come indicato nell’itinerario di cui sopra.

Il bosco di faggi sulla via del ritorno

ascova

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