Tra i luoghi dove il futuro arriva prima, c’è il mondo universitario, nota il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, nella consueta lettera inviata per la Giornata per l’Università Cattolica, che quest’anno compie il suo 100esimo anniversario, e che ha come tema “Domanda di futuro. I giovani tra disincanto e desiderio”.
Il cardinale Parolin nota che “vi sono luoghi dove il futuro sembra arrivare prima” e uno di questi è “il mondo universitario, perché in esso si preparano i professionisti di domani e si sviluppa la ricerca da cui derivano le innovazioni spesso più decisive per il progresso della famiglia umana”.
Il segretario di Stato vaticano nota che nel mondo attuale “non si può restare prigionieri del passato e neppure proiettarsi in modo ingenuo e sbrigativo nel domani”, ma piuttosto “occorre invece alimentare la consapevolezza che tutto si gioca nel presente, perché non ci sarà vero avvenire se non si vive fino in fondo l’oggi”.
Guardando al passato, il Cardinale nota che i fondatori dell’Università Cattolica erano consapevoli della “urgenza di offrire ai giovani le migliori condizioni per costruire il futuro a partire dal Presente”, e per questo vollero una giornata nazionale per l’Ateneo per attirare su di esso “l’attenzione della intera comunità ecclesiale”.
Parolin sottolinea che “a distanza di un secolo possiamo comprendere le ragioni di un legame così forte e le grandi aspettative che si nutrivano nei confronti dell’Università Cattolica”, e infatti “l’investimento ideale e materiale fu talmente ingente che, mentre ancora muoveva i primi passi, grazie alla mobilitazione diffusa e a imponenti raccolte di fondi, l’Ateneo riceveva già – fatto straordinario – il riconoscimento civile da parte di Vittorio Emanuele III (cfr Regio Decreto del 2 ottobre 1924, n. 1661)”.