/ AMBIENTE

AMBIENTE | 30 giugno 2023, 08:43

In Valle d’Aosta si consumano oltre 400 litri di acqua pro capite al giorno

Acqua erogata per usi autorizzati nelle reti comunali per regione, in litri giornalieri pro capite (2020)

Casetta dell'acqua (foto Quendoz, l'azienda che gestisce le casette bdell'acqua in numerosi comuni valdostani)

Casetta dell'acqua (foto Quendoz, l'azienda che gestisce le casette bdell'acqua in numerosi comuni valdostani)

La Valle d’Aosta è la prima regione italiana per acqua erogata in rapporto alla popolazione (438 litri al giorno). Seguono a distanza Trentino Alto Adige (291) e Calabria (277). Ultima invece la Puglia con 155 litri pro capite.I dati si riferiscono all’acqua erogata, in litri giornalieri pro capite, nelle reti per la distribuzione di acqua potabile, e provengono dal censimento delle acque per uso civile. E' quanto emerge dall'elaborazione di Openpolis su dati Istat.

Più in generale, in Italia si preleva più acqua potabile che nel resto d’Europa, e la metà si disperde Ambiente. Dopo la Grecia, il nostro paese è il secondo in Ue per prelievo di acqua per uso potabile. Inoltre, quasi la metà di questa viene sprecata. Con l’aumento della siccità sono urgenti politiche pubbliche volte a evitare gli sprechi.

L’acqua, come sottolineaOpenpolis, è una risorsa fondamentale per la terra e la sopravvivenza di chi la abita, ma è esauribile e non sempre di facile accesso. Per gli esseri umani, disporre di acqua potabile, pulita ed economica è meno ovvio di quello che può sembrare. Ancora oggi milioni di persone bevono acqua di scarsa qualità e circa il 40% della popolazione globale affronta situazioni di scarsità, secondo l’Onu. Garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico-sanitarie è infatti uno degli obiettivi di sviluppo sostenibile previsti dall’agenda 2030.

A volte il problema sono gli sprechi causati dall’inefficienza delle strutture idriche. Questo è il caso dell’Italia, che relativamente alla situazione globale non ha problemi di approvvigionamento o di salubrità, nonostante il 24,9% delle famiglie italiane nel 2022 non si fidi a bere l’acqua del rubinetto secondo Istat.

Questi sprechi risultano ancora più gravi se consideriamo che il problema della disponibilità idrica si sta aggravando a causa degli effetti dei cambiamenti climatici.

Come detto, la Valle d’Aosta è la prima regione italiana per acqua erogata in rapporto alla popolazione (438 litri al giorno). Seguono a distanza Trentino Alto Adige (291) e Calabria (277).

L’erogazione giornaliera pro capite è mediamente più elevata nelle aree settentrionali del paese. Come rileva Istat, la diffusione dei fontanili, soprattutto nelle zone montane, può in parte spiegare questi valori elevati. Il minore volume di acqua si rileva invece nelle isole, anche se i valori più bassi si registrano in Umbria (166) e Puglia (155). Un altro fattore che differenzia le zone è il distretto idrografico: è soprattutto nell’area del Po che si riportano i volumi maggiori di acqua erogata.

Quasi metà dell’acqua in rete viene dispersa

Tuttavia l’acqua erogata ed utilizzata non corrisponde al totale di quello che viene immesso nelle reti. La situazione italiana è infatti caratterizzata da una gestione frammentata e inefficiente delle risorse idriche, che causano una forte dispersione di acqua. Un importante investimento del Pnrr pari a 900 milioni di euro prevede proprio di ridurre le perdite e di rendere le infrastrutture maggiormente efficienti.

A fronte di 8,1 miliardi di metri cubi di acqua per uso potabile immessi nelle reti comunali nel 2020, complessivamente sono stati erogati appena 4,7 miliardi di metri cubi di acqua per usi autorizzati. Quasi la metà delle risorse immesse quindi non sono arrivate a destinazione. (fonte openpolis)

 

red

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore