/ CRONACA

CRONACA | 14 aprile 2023, 13:41

Dalle allergie al cancro: i rischi del cibo sintetico secondo Fao e Oms

Lo studio evidenzia 53 pericoli per la salute derivanti dal consumo di cibi “a base cellulare”

Dalle allergie al cancro: i rischi del cibo sintetico secondo Fao e Oms

Dalle allergie ai tumori sono 53 i pericoli potenziali per la salute dei cibi sintetici, prodotti in laboratorio, individuati nel primo rapporto Fao - Oms sul “Cibo a base cellulare”, definizione considerata più chiara rispetto al termine “coltivato”, preferito invece dalle industrie produttrici ma ritenuto essere fuorviante dalle due Autorità mondiali. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sul Rapporto pubblicato dalla Fao e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che ritiene anche discutibile usare per questi prodotti i termini carne, pollo o pesce.

Il documento arriva dopo la presentazione in Italia del disegno di legge che vieta la produzione, la commercializzazione e l’uso di cibo artificiale che dovrà ora essere discusso e poi approvato dal Parlamento, con la raccolta da parte della Coldiretti di mezzo milione di firme di cittadini, di cui circa 3500 mila in Valle d’Aosta.

“La mobilitazione nazionale a cui come Valle d’Aosta abbiamo convintamente  preso parte  e che ha visto un’importante risposta positiva ottenuta dalla Regione Valle d’Aosta e da diverse amministrazioni comunali valdostane – sottolineano Alessio Nicoletta ed Elio Gasco, rispettivamente Presidente e direttore di Coldiretti Valle d’Aosta – ha il merito di aver acceso i riflettori su un business in mano a pochi ricchi e influenti nel mondo e fino ad ora tenuto nascosto ma che può cambiare la vita delle persone e l’ambiente che ci circonda, con la positiva apertura di una discussione nel Paese e in Parlamento, che da oggi può avvalersi di un’analisi autorevole come quella della FAO e dell’OMS. Il paper della Fao e dell’Oms fa chiarezza anche sull’uso improprio del termine carne coltivata con il rischio oggettivo che i cittadini cadano in un inganno poiché in realtà quella ottenuta in laboratorio non è carne e non è coltivata.”

“Nelle 134 pagine del documento FAO OMS – sottolinea la Coldiretti – viene evidenziata la necessità di garantire la sicurezza alimentare attraverso l’identificazione dei pericoli potenziali nella catena di produzione degli alimenti, al fine di valutare ulteriormente i rischi loro associati prima della diffusione commerciale su larga scala”.

I pericoli potenziali interessano le quattro fasi della produzione di cibo a base cellulare: la selezione delle cellule, la produzione, la raccolta e la trasformazione. In particolare, i rischi secondo gli esperti consultati da Fao e Oms, riguardano la trasmissione di malattie, le infezioni animali e la contaminazione microbica oltre alla necessità di una particolare attenzione sull’uso di componenti come fattori della crescita e ormoni usati nei bioreattori e su come queste molecole attive possono interferire con il metabolismo o essere associate allo sviluppo di alcuni tipi di cancro. Inoltre secondo il Rapporto Fao – Oms gli ingredienti aggiunti per migliorare le caratteristiche del prodotto possono essere causa di reazioni allergiche.

Il processo prevede l'uso di una o più sostanze in grado di fornire alle cellule segnali appropriati per sostenere la vitalità, la replicazione e la differenziazione delle cellule tra cui siero di origine animale, proteine e peptidi (generalmente ricombinanti), ormoni steroidei, acidi nucleici (ad esempio acido micro ribonucleico (rna) o mirna, rna messaggero o mrna) e piccole entità molecolari. Un potenziale problema di sicurezza alimentare secondo il Rapporto potrebbe verificarsi se una o più sostanze fossero presenti nel prodotto finale a livelli sufficienti a causare un effetto negativo sulla salute del consumatore in relazione alla loro modalità d'azione poiché in genere queste sostanze non sono state utilizzate finora nella produzione alimentare convenzionale e potrebbe essere dunque necessario generare dati a sostegno di una particolare valutazione della sicurezza.

Il documento evidenzia, infine, altri aspetti da approfondire come le questioni etiche, le considerazioni ambientali, la preferenza/accettazione dei consumatori, gli aspetti nutrizionali, i costi di produzione, i prezzi dei prodotti finali e i requisiti normativi come i meccanismi di approvazione e le regole di etichettatura. Si tratta infatti di processi produttivi molto più simili a quelli dei farmaci ed in questo ambito devono essere valutati.

“Lo stop al cibo sintetico deciso dal Governo lo scorso 28 marzo è stato importantissimo – concludono Alessio Nicoletta ed Elio Gasco – sia in termini economici, dal momento che salva 580 miliardi di euro di valore di una filiera agroalimentare nazionale, sia in termini di salute. E la pubblicazione di questo Rapporto FAO-OMS ne è l’ennesima prova”. 

red

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore