Gabriel Falloni, operaio sardo pluripregiudicato per reati sessuali e patrimoniali domiciliato in località Marsan a Nus, arrestato dalla Squadra mobile di Aosta il 22 aprile e da quel giorno in carcere, ha confessato questa mattina l'omicidio di Elena Raluca Serban, la trentaduenne romena trovata morta lo scorso 17 aprile nel suo alloggio in affitto in viale Partigiani ad Aosta.
Elena era stata uccisa da una profonda coltellata alla gola; questa mattina, interrogato in carcere dal procuratore capo di Aosta Paolo Fortuna e dai pm Luca Ceccanti e Manlio Ambrosi, l'indagato Falloni assistito dai suoi legali, Davide Meloni del foro aostano e Marco Palmieri di Sassari, ha reso ampia confessione.
L'operaio era stato ripreso dalle telecamere della videosorveglianza nel tardo pomeriggio di sabato 17 aprile mentre entrava e dopo 37 minuti usciva dal condominio dove da meno di un mese abitava la vittima.
Aveva preso appuntamento con la giovane dopo aver trovato il suo numero di telefono su un sito di annunci per escort.
Oggi ai pm ha detto di aver ucciso Elena dopo un alterco per una prestazione da lei rifiutata: lo avrebbe schernito e lui per con forza le aveva stretto le mani al collo, poi però aveva allentato la presa; lei a quel punto aveva preso un coltello ma lui glielo aveva strappato di mano e, al colmo della lite, quando entrambi si trovavano in bagno, l'aveva colpita con un fendente al collo. Elena Raluca Serban era morta dissanguata dopo alcuni minuti.
L'assassino fuggendo aveva preso un borsone della ragazza mettendoci dentro le lenzuola sporche di sangue e il coltello - gettati in spazzatura vicino a casa sua a Nus - nonchè i cellulari della vittima, buttati poi in Dora.
Quando i poliziotti lo hanno fermato, Falloni aveva con sè tra i 1.500 e i duemila euro in contanti: soldi, come lui stesso ha ammesso, prelevati da casa di Elena Raluca dopo averla uccisa: ha detto di aver trovato seimila euro in una busta e di averli utilizzati durante il suo girovagare tra la Valle e Genova prima di essere catturato: ha pagato i tassisti che lo hanno portato in Liguria, ha comprato cellulari per i nipoti, ha pagato l'affitto della casa di Nus e ha fatto, a suo dire, una donazione di 500 euro a una chiesa di Genova.