L’emergenza sanitaria ha costretto l’autore del giallo Il Signore di Notte a soprassedere a organizzare le presentazioni del libro, una scelta presa a malincuore e della quale si riparlerà quando questi brutti tempi saranno alle spalle.
Tuttavia la promozione dell’opera procede per altre strade e tra queste alcune lusinghiere recensioni apparse in blog letterari, social e anche grazie anche ad articoli di stampa.
Circa le prime segnaliamo in Eroica Fenice la recensione di Marianna de Falco: “Ciò che colpisce, infatti, al di là degli sviluppi della trama, sicuramente inaspettati e ben costruiti, è proprio l’accuratezza … Ogni scena, anche quella più banale, è descritta con un’attenzione al dettaglio che rasenta il maniacale; le strade, le case, l’abbigliamento dei personaggi sono dipinti in maniera così precisa che sembra quasi di assistere ad una proiezione cinematografica.”
Per Racconti dal Vicinato Stefania Difrancescantonio ha scritto: “Il mistero e le allusioni cognitive sono un giusto connubio tra la visione e la fantasia, voluta per suggestionare maggiormente il lettore.”
In Attimi di Prosa Ilaria Scopelliti scrive: “La suspense travolge il lettore sin dalle prime pagine, fondendosi perfettamente con lo stile narrativo, … La narrazione è infatti molto fluida, il testo scorre meravigliosamente, in un intreccio studiato di verità storica e finzione narrativa.”
Dalla pagina Instagram di Lettori Sperduti: “Un romanzo giallo a tutti gli effetti, nel quale però anche l'ambientazione svolge un ruolo d'eccezione.”
Dianora Tinti in Letteratura e … Dintorni riporta il commento di un lettore: “Tra nozioni illuminanti e affreschi di scorci suggestivi, vizi e virtù, amori e interessi che si accavallano in un caleidoscopio di emozioni, l’autore ci tiene sul filo degli eventi con maestria.”
Rita Fortunato nel blog Parole Ombra ha aggiunto un singolare curriculum dell’autore che ripercorre le sue letture nei diversi periodi della vita.
Venezia, 16 aprile 1605.
Viene rinvenuto nella sua modesta dimora il cadavere di un nobile caduto in miseria, primo delitto di un giallo fitto fitto che ha come sfondo la Venezia alle soglie del Barocco.
Sul luogo si precipita il protagonista del racconto, Francesco Barbarigo. Come “Il Signore di Notte”, dà il titolo al racconto e richiama espressamente la magistratura incaricata dell’ordine pubblico, sei giudici e insieme capi della polizia. Si tratta di una persona realmente vissuta ai tempi così come i principali personaggi della storia che, al contrario, è di pura invenzione. Questo particolare ha comportato un copioso lavoro di ricerca come documentato nella bibliografia del libro.
È solo il primo dei delitti che affiorano in una trama intensa ed intrigante. Sono coinvolte le figure più varie, da quelle di primo piano, a quelle defilate nei contorni. L’autore apre così un’ampia carrellata su aristocratici ricconi e quelli che vivacchiano malamente, mercanti, usurai, bari, prostitute e altri. Nella vicenda tutti recitano i rispettivi ruoli e la contestualizzano in quella società veneziana che si era appena lasciata alle spalle un secolo di splendore per infilarsi in un lento declino. Compaiono anche personaggi sgradevoli, come i “bravi”, perché il tempo del declino è anche il loro, accomunati agli sgherri da una violenza sordida e sopraffattrice.
Sempre nell’ottica di addentrare il libro nella sua epoca, ecco l’aggiunta di brevi divagazioni su curiosità, usi e costumi, aneddoti, fatti e fatterelli. Costituiscono un bagaglio di informazioni sulla storia della Serenissima, senza interrompere la narrazione e senza che gli attori si defilino da questa.
Un discorso a parte merita la figura del protagonista. Se qualcuno spera nello stereotipo dell’eroe positivo, resterà deluso. Il Barbarigo è un uomo contorto che affronta le indagini con una superficialità pari solo alla sua spocchia. Vorrebbe passare come chi sa il fatto suo, spargere sicurezza, ma nel suo intimo covano ansie e antichi dolori.
Non sa come cavarsi dagli impicci, cambia idea e umore da un momento all’altro, insegue ipotesi stravaganti e indaga su persone del tutto estranee al delitto. Il linguaggio è spiccio, crudo, spesso beffardo e dissacratorio, mette in ridicolo difetti e difettucci del protagonista e insieme quelli della società del tempo.
Sull’onda dell’improvvisazione e di una acclarata incapacità non si fa mancare nulla, nemmeno una relazione disinvolta, o quella che lui vorrebbe tale, con una dama tanto bella, quanto indecifrabile. Non capisce nulla neppure di questo strambo amore che gli causa presto nuovi turbamenti.
Cosicché nelle indagini, come pure nel letto, finisce con il collezionare una serie di disfatte clamorose fino a quando in suo aiuto accorre un capitano delle guardie che ha tutta l’esperienza e l’astuzia che mancano al magistrato. Tuttavia i due dovranno faticare ancora un bel pezzo per scrivere la parola fine a tutto il giallo che nel frattempo si è infittito di colpi di scena, agguati e delitti, compresi quelli che riemergono dal passato. Il finale sarà inaspettato e sorprendente.
Per maggiori informazioni sul libro giallo “Il Signore di Notte” contattare l’autore Gustavo Vitali - 335 58 52 431 - skype: gustavo.vitali – gustavo (AT) gustavovitali.it - sito personale - profilo facebook