Gentile Signora Erika, il racconto del suo viaggio evidenzia tutte le difficoltà che può incontrare chi viaggia, per dovere o per piacere, sulla nostra ormai datata tratta ferroviaria. (cliccare qui per leggere la lettera di Erika)Da poco più di un anno ho preso in mano la situazione del trasporto su ferro della nostra Regione e devo dire che, consapevole delle tante criticità, mi sono dato alcuni obiettivi prioritari su cui puntare, non potendo immaginare di risolvere tutti i problemi, trascinati in questi anni, in pochi mesi. Uno di questi è l’ammodernamento della nostra linea che ormai conta oltre 130 anni e pochi interventi.
Eh sì, fondamentalmente questo è il nodo più complicato da risolvere, perché nel passato né il Ministero dei Trasporti né RFI hanno investito risorse nella infrastruttura, cioè nei binari, nei passaggi a livello, nei sistemi di segnalamento.
E oggi purtroppo paghiamo il prezzo di questo disimpegno da parte dei tanti Ministri che sono stati bravi a evidenziare i problemi della nostra ferrovia, sopratutto in occasione delle visite in Valle d’Aosta, dimenticandosene poi, al loro rientro a Roma. Ecco perché lei e tutti gli utenti, me compreso, quando prendiamo il treno possiamo incorrere in logoranti e fastidiosi ritardi e disservizi.
I treni bimodali ci permettono di garantire un viaggio più confortevole e di evitare la rottura di carico ad Ivrea, che ovviamente permane nei vecchi treni ancora in servizio, ma non di diminuire in maniera importante i tempi di percorrenza che sono legati appunto alla infrastruttura.
Ora lavorando intensamente, tessendo rapporti e intese con Trenitalia, con RFI, con il Ministero e con la Regione Piemonte siamo riusciti ad ottenere una prima parte dei finanziamenti che ci permetteranno di dare il via ai primi lavori e alla progettazione definitiva dell’elettrificazione della linea. Questo è un passo in avanti che forse non rileva immediatamente sul servizio e in termini mediatici, ma che nei prossimi anni avrà importanti ricadute sulla qualità del trasporto ferroviario.
Il 2020 ci porterà alcune novità che ci permetteranno di migliorare il servizio offerto. La prima è che sarà operativo il nuovo contratto di servizio che ci consentirà di pretendere maggiori prestazioni dall'impresa ferroviaria e di avere tutti gli strumenti per penalizzare di più i disservizi come quelli che ha subito lei. La seconda riguarda la piena operatività dei nuovi treni bimodali. Siamo in attesa, e arriverà nei primi mesi dell'anno, “dell’omogolazione” da parte di ANSFISA necessaria a farli viaggiare in doppia composizione (2 treni attaccati).
Questa procedura permetterà di offrire il doppio dei posti a sedere e quindi un migliore servizio anche nelle ore di punta in modo da eliminare per alcune corse la rottura di carico a Ivrea.
Il mio impegno è sicuramente quello di monitorare e vigilare costantemente affinché tutti gli operatori coinvolti possano operare per fornire un servizio qualificato e puntuale a coloro che scelgono di utilizzare il treno come mezzo pubblico di trasporto.
Una scelta che personalmente caldeggio e condivido e su cui sto investendo, per favorire lo sviluppo di un modello di trasporto più sostenibile. Sperando di aver chiarito, in queste poche righe, la situazione del trasporto ferroviario regionale.
La saluto e colgo l'occasione per augurarLe Buon Natale buone feste.
Luigi Bertschy