Un paio di settimane fa il ricercatore/ storico di Aosta, Sandro Liviero, ha visto in Cimitero di Aosta, nella parte alta, quella vecchia, un sarcofago di pietra nel cui basamento è scritto in lettere romane …1915 – 1918.
Incuriosito mi ha chiamato per sapere se ne fossi a conoscenza. Ho chiesto un po' dappertutto (alpini, naja, esercito) nessuno sapeva a cosa si riferisse!
Scatta la ricerca e viene fuori che: nel novembre del 1932 vengono traslate nel Cimitero, che era appena costruito, 127 salme di soldati morti nell’ospedale militare di Aosta, quello De La Ville, per le ferite riportate in guerra. La cerimonia è solenne ed il corteo parte dalla Caserma Challant preceduto da fanfare, fiori, fanciulli, preti, suore, e un bel po' di gente in camicia nera! I resti sono stati esumati il giorno precedente da alpini ed artiglieri e le piccole bare sono avvolte nel tricolore.
Sopra ogni bara c’è un elmetto di guerra. L’inumazione è solenne , poi il locale viene murato e successivamente viene costruito davanti il sepolcro che oggi vediamo, spoglio e trascurato da tantissimi anni. C’era anche una lampada votiva che nel frattempo è sparita. Davanti c’è una catena molto bella, alla quale però mancano un paio di anelli e non si può riallacciare!
I tempi sono stretti e non c’è stata la possibilità di impostare una cerimonia solenne, picchetto d’onore, eccetera per cui il giorno venerdì 26 mattina, alle ore 10, ci troviamo davanti al sepolcro. Vediamo chi verrà abbiamo fatto nel frattempo un comunicato alle Associazioni d’Arma, agli Amministratori Comunali e Regionali, alla città, per recuperare la memoria e per rendere onore a questi ragazzi di ogni arma che quivi sono sepolti; ci dovrebbe essere anche qualche soldato austriaco.
L’intento che voglio realizzare è quello di un Momento d’Amore e di Calore piuttosto che di Rigore Formale. A quello penseremo dal prossimo anno quando questo sito ritornerà ad essere luogo di Cerimonia Istituzionale.
Alla cerimonia interverranno Carlo Bionaz, il Colonnello Santo ed il sindaco Centoz. Subito dopo un breve spazio per lo storico Liviero. Il tutto preceduto dal Silenzio suonato dal Maestro Giancarlo Telloli, con la deposizione di una Corona d’Alloro.
Null’altro, ma nel Centenario delle celebrazioni per la fine della Grande Guerra una scoperta simile non può e non deve essere trascurata.