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CRONACA | 23 giugno 2018, 11:54

Ad Aosta il quartiere 'supermarket' del massaggio

Quattro 'centri massaggi' nell'arco di poche centinaia di metri (cliccare sull'immagine per avviare la gallery)

Quattro 'centri massaggi' nell'arco di poche centinaia di metri (cliccare sull'immagine per avviare la gallery)

E' assai probabile che microcamere invisibili a occhio nudo spiino la strada perchè, quando un uomo si avvicina a piedi al 'centro', subito una ragazza esce sulla soglia e lo invita a entrare. Accade così nei pressi di tutti e quattro gli orientali 'centri massaggio Tuina' allestiti nel trilatero aostano tra le vie Binel, Chavanne e Chambery, in un perimetro di circa 200 metri, centro urbano nella zona sudovest del capoluogo. In via Chavanne, addirittura, i 'negozi' sono uno attaccato all'altro, ma le società che li gestiscono sono diverse.

Un vero e proprio "supermarket del massaggio organizzato da aziende cinesi per tutte o quasi le tasche", lo ha definito una residente della zona che ha notato come "evidentemente tra i diversi titolari non vi è il problema della concorrenza, visto che accade spesso che un cliente passi da un centro all'altro con molta disinvoltura". 

Tipologie di massaggio (Thailandese, turco, rilassante, con i piedi, ecc) sono indicate all'esterno del 'centro'; recenti indagini della Procura di Aosta hanno evidenziato che in alcuni 'Tuina' (di questi, due sono ancora attivi in via Chavanne e via Chambery) le massaggiatrici sapevano spingersi ben oltre la millenaria pratica manuale sportivo-terapeutica offrendo prestazioni sessuali a pagamento extra; in altri invece scarseggiava l'igiene ed erano state riscontrate irregolarità contabili.

Di fatto, i titolari hanno sanato dove possibile le irregolarità pagando multe anche salate o, in altri casi, hanno ceduto l'attività a connazionali che dopo pochi mesi hanno riaperto i 'centri massaggi' come se niente fosse.

red. cro.

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