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ECONOMIA | 14 dicembre 2017, 20:00

Bcc Valdostana perde il Direttore Generale e si accinge ad essere governata da due condannati

Con una lettera inviata ai 120 dipendenti il Direttore Maurizio Barnabé ha annunciato le dimissioni a far data 15 gennaio 2018. Intanto domani è convocata assemblea per l'eventuale revoca del mandato di Presidente e Consigliere Marco Linty e Martino Cossard

Maurizio Barnabé

Maurizio Barnabé

Un fulmine a cielo non certo sereno si è abbattuto sulla Bcc Valdostana; dopo la condanna del Presidente Marco Linty ed il Consigliere di Amministrazione Martino Cossard, oggi il nuovo botto. I 120 dipendenti della Bcc Valdostana hanno ricevuto dal Direttore Generale, Maurizio Barnabé, una lettera con la quale li informa che a far data dal 15 gennaio non sarà più della partita.

L'offerta di un Fondo internazionale in procinto di acquistare un importante banca in Italia, è giunta a Barnabé come il cacio sui maccheroni. Ul Direttore non poteva certo rifiutare perché il clima all'interno della Bcc Valdostana si è avvelenato nel corso dell'inchiesta sulla trattativa tra Linty, Cossard e l'ex assessore alle Finanze Ego Perron, per trasferire la sede della filiale di Fenis in un immobile di Perron.

La trattativa non è andata in porto ma è sfociata in un’inchiesta ed un processo che in primo grado si è concluso con una condanna a tre anni per Perron (condanna che gli è costata l'espulsione dal Consiglio Valle, ndr.) e la condanna ad un anno per Linty e Cossard.

Per anni Barnabé è stato il cardine della Bcc Valdostana che ha fatto tesoro dell’esperienza e della professionalità del quasi ex a direttore che ha conseguito risultati davvero eccellenti malgrado la lunga crisi economica.

Ma l’inchiesta pare abbia incrinato i rapporti, pare per via del fatto che il Direttore alle domande del Pubblico Ministero che ha condotto l’inchiesta a risposto puntualmente a tutte le domande e questo pare aver indispettito gli altri indagati.

(nella foto Marco Linty inaugura, nel dicembre 2013, la nuova sede della BccValdostana, il secondo da sinistra Marttino Cossard)

Intanto domani, venerdì 15 dicembre, si riunirà l’Assemblea dei Soci della Bcc Valdostana con all’ordine un unico punto all’ordine del giorno: eventuale revoca del mandato di Presidente e Consigliere Marco Linty e Martino Cossard. Il Consiglio di Amministrazione, infatti, ha deliberato la loro sospensione.  La Bcc Valdostana è ora guidata dal Vice presidente Roberto Domaine.

Ma pare che ci sia stata una campagna di sensibilizzazione perché i soci, in particolare i soci dipendenti, votino contro la revoca di Linty e Cossard. Tra alcuni soci serpeggia il malumore e per questo diserteranno l’assemblea  chiamata ad esprimere senza conoscere i motivi della condanna dei due amministratori e dovrebbe decidere sulla parola dei due revocati che si apprestano a risalire in sella.

Il mandato del CdA in carica scade nell’aprile del 2018 quando è previsto il rinnovo degli organi statutari e quindi opportunità avrebbe voluto che si attendesse quella data invece di convocare un’Assemblea ad hoc.

Ma c’è anche una seconda incongruenza: Ego Perron condannato si è dimesso da assessore d è stato espulso dall’Assemblea regionale; Marco Linty e Martino Cossard invece vogliono mantenere a tutti i costi la sedia. Chissà se i soci hanno contezza di tanta incongruenza e tanta inopportunità.

In un momento in cui si chiede correttezza, trasparenza, etica e moralità, c’è chi giudica le sentenza a proprio uso e consumo. Delle sentenze si prendere atto e si rispettano fino al terzo grado di giudizio. Soprattutto quando si amministra la cosa pubblica e soprattutto quando si devono rispettare le norme, in questo caso, di Banca d’Italia.

Il Fatto

La revoca è da ricondurre alla sentenza di primo grado che ha visto condannati il presidente del Consiglio d'Amministrazione della Banca di Credito Cooperativo Valdostana, Marco Linty e il consigliere di Amministrazione, già presidente, Martino Cossard per la nota vicenda riguardante il trasferimento, mai avvenuto, della filiale di Fénis, il CdA dell'istituto di credito si è riunito lunedì 13 novembre, in seduta straordinaria, per ricevere comunicazione dell'esito del procedimento penale.

Il CdA aveva in un primo momento aveva espresso "piena solidarietà ai due amministratori e rinnovato il sentimento di immutata fiducia e stima, peraltro già espresso lo scorso anno in occasione della notifica, agli stessi, del provvedimento di conclusione indagini preliminari". Ma ora ha dovuto prendere atto della legge è deliberare la revoca anche se Linty e Cossard avevano manifestato la volontà ad autosospendersi; istituto peraltro non previsto dalle norme di vigilanza della Banca d’Italia.

Tra l’altro il regolamento della Banca d’Italia stabilisce che “Costituiscono cause di sospensione dalle funzioni di amministratore, sindaco e direttore generale per chi è stato condannato alla reclusione per un tempo non inferiore a un anno per un delitto contro la pubblica amministrazione, contro la fede pubblica, contro il patrimonio, contro l'ordine pubblico, contro l'economia pubblica ovvero per un delitto in materia tributaria".

red. eco.

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