“Ci sono delle morti che ti lasciano senza fiato, specie quando il destino colpisce come un fulmine a ciel sereno e restano i soliti perché. Così per Claudio Brédy dopo questo maledetto fine settimana”. Commenta così sul suo blog l'ex presidente della Giunta regionale Luciano Caveri la scomparsa dell'amico e compagno di Movimento (entrambi sono stati fondatori del Mouv) Claudio Bredy, 54 anni, ex sindaco di Gignod e dirigente regionale.
Caveri ricorda “Claudio, con cui una settimana fa ci eravamo divertiti a casa mia, assieme ad altre persone, parlando di argomenti vari. Claudio con cui avevamo fatto ancora venerdì una riunione politica, l'ennesima in un periodo di grande fibrillazione su cui il suo impegno era quello di dimostrarci seri. Claudio con cui da anni ci scambiavamo pensieri e idee, con cui ci passavamo documenti da rifinire, perché la sua impostazione rigorosa e la sua buona penna erano una garanzia. Lo avevo conosciuto da sindaco, da dirigente regionale, dentro l'Union Valdotaine e poi nell'esperienza in Uvo e ancora - tenendo sempre la barra dritta - in Mouv”.
L'esponente politico autonomista sottolinea come in Bredy “la sincerità e lo spessore culturale emergevano sempre. Persino con la scoperta che dietro questa sua profondità intellettuale c'era, con un recente libro sulla Valle d'Aosta in epoca fascista, una vocazione da storico, lui esperto di agricoltura - le radici della sua famiglia - e fra i pochi a saperne davvero di materia comunitaria”.
Malgrado "un suo certo pessimismo su di un cambiamento che non veniva mai - ricorda ancora Caveri - condividevamo certi sforzi e una lotta eterna con chi si mostrava doppio e lui, sincero e trasparente, non lo era mai stato. E, tra molte titubanze, ammetteva in fondo che non bisognava mollare mai. Il dovere che evocava era quello di pensare al futuro dei nostri figli e di quelli che verranno dopo, per essere degni del passato nel presente”.
Claudio Bredy amava la montagna: “l'ultima era stata la vetta di un Quattromila, il maestoso Weisshorn, ma spesso mi raccontava delle sue salite e chi lo conosceva in questa passione sportiva mi diceva quanto fosse un alpinista dotato, resistente e prudente. Ora la realtà di un incidente mortale proprio in montagna, suo ambiente naturale e amato, per una fatalità.
Io non riesco a farmene una ragione. Invecchiando il pensiero della morte piano piano cresce in ciascuno di noi, ma mai e poi mai avrei pensato a questa cosa e non posso che pensare al suo sorriso, alla sua voglia di vivere, al suo desiderio di fare sempre le cose 'comme il faut'”.
Luciano Caveri si rivolge poi all'amico scomparso sottolineando come “il pensiero autonomista, di cui tui sei stato portavoce, saprà ricordare in te un esponente importante, che ci ha lasciati soli in un momento di transizione in cui la tua voce attenta a tenere la schiena dritta sarebbe stata preziosa, ma i tuoi pensieri restano e saranno un viatico”.
Il cordoglio del Pd
La segreteria del Partito Democratico della Valle d'Aosta esprime "le più sentite condoglianze alla famiglia e alla comunità di Gignod per la tragica scomparsa di Claudio Bredy. Attivo da sempre per il bene della Valle d'Aosta, è stato avvolto dal silenzio delle sue montagne. Possa la loro grande pace essere sovrana sul cuore del suoi cari".
Le condoglianze del Presidente della Giunta
“Ho seguito con attenzione le operazioni di ricerca – dichiara il Presidente della Giunta, Pierluigi Marquis – e fino all’ultimo momento abbiamo sperato in un esito positivo, essendo Claudio Brédy escursionista esperto e grande conoscitore della vallata di Cogne. Purtroppo, questa mattina, sono stato informato del tragico epilogo”.
Marquis sottolinea che la tragica notizia "colpisce particolarmente la nostra comunità perché Claudio Brédy, già sindaco di Gignod e protagonista della vita politica valdostana, era una persona molto conosciuta e stimata da tutti, dirigente regionale dell’assessorato dell’Agricoltura e risorse naturali, apprezzato per la sua professionalità e la sua competenza. In questo momento di profondo sconforto, desidero esprimere, a nome mio personale, del Governo e di tutta l’Amministrazione regionale, le più sentite condoglianze alla compagna Angela unitamente a Francesca, Linda e Davide”.
Il ricordo del Presidente del Consiglio Valle
Il Presidente Andrea Rosset esprime, a nome suo personale e del Consiglio Valle, profondo cordoglio per l'improvvisa scomparsa di Claudio Bredy, dirigente regionale, già Sindaco di Gignod. "Claudio ha saputo distinguersi per la sua professionalità in ambito lavorativo, così come per il suo attento, sincero, impegno nei confronti della comunità valdostana".
"Ha difeso gli ideali autonomisti, conducendo un'azione politica che è sempre stata per la gente e con la gente - sottolinea il Presidente Rosset - la sua scomparsa, prematura e tragica, ci lascia sgomenti. Alla famiglia vanno le nostre più sentite condoglianze".
Il dolore del vicepresidente della Giunta e assessore regionale all'Agricoltura
“A nome dell’intero assessorato dell’Agricoltura e risorse naturali, dei dirigenti , funzionari e dipendenti, unitamente al Corpo Forestale della Valle d’Aosta, che ringraziamo per essersi attivato insieme alle altre forze dell’ordine, alla Centrale unica del soccorso e ai numerosi volontari nelle ricerche - commenta il vice Presidente della Giunta e assessore Laurent Viérin - esprimiamo profondo cordoglio per la perdita di Claudio Brédy.
La morte improvvisa di Claudio lascia un vuoto incolmabile sotto il profilo umano e lavorativo: è un duro colpo per l’intera Amministrazione regionale, che perde oggi un validissimo dirigente, uomo di spiccata intelligenza che in Assessorato si era distinto per l’autorevolezza dimostrata nella gestione del PSR. Claudio teneva i rapporti con Roma, con l’Europa e rappresentava, con il sottoscritto, la Valle d’Aosta alla Conferenza degli Assessori. Ci stringiamo attorno alla sua famiglia in questo momento di grande dolore”.
“Claudio Brédy, laureato in Scienze agrarie, dirigente della Struttura Politiche regionali di Sviluppo rurale, aveva iniziato la sua carriera professionale in Assessorato nei primi anni 90, animato da quella serietà, competenza e curiosità che lo avrebbero caratterizzato negli anni. Grazie alla sua apertura al mondo e alla sua vasta cultura ha contribuito a far nascere e crescere la Struttura delle politiche comunitarie, perseguendo con tenacia e convinzione il non facile obiettivo di adeguare le logiche europee al territorio valdostano, che amava e conosceva profondamente. Serio e al contempo sempre proiettato verso nuovi stimoli e progetti, credeva che i traguardi andassero raggiunti attraverso il lavoro di squadra, che cercava di costruire con acuta sensibilità in un clima sereno, corretto e collaborativo. All’Amministrazione e a tutti i colleghi mancheranno non solo le sue doti professionali, la serietà e l'impegno, ma anche la sua attenzione ai rapporti umani e la sua lealtà”.
La sinistra valdostana piange la scomparsa di Bredy
"Claudio, come ben sa chi ha avuto il privilegio di conoscerlo - si legge in una nota a firma di Carola Carpinello, Chiara Giordano e Francesco Lucat di Altra VdA, Rifondazione Vda e Possibile Vda - era una persona onesta, integra. Un esempio di serietà, rettitudine e passione civica, che non smetteremo mai di ricordare. In questo momento di infinita tristezza, vogliamo esprimere il nostro cordoglio alla famiglia, insieme ad un auspicio: che questa terra impari ad assomigliarti, caro Claudio. Sarebbe una fortuna per tutti noi. Grazie di tutto".
Il cordoglio del Comune di Aosta
Il sindaco di Aosta, Fulvio Centoz, appresa la notizia della scomparsa di Claudio Brédy, esprime a nome dell’Amministrazione Comunale il proprio cordoglio per la morte dell’ex sindaco di Gignod. “Amministratore capace, politico sempre attento alla mediazione per il bene comune e dirigente di primo piano - afferma Centoz - Claudio Brédy lascia un vuoto incolmabile non solo nel suo comune ma in tutta la comunità valdostana".