I pazienti degli ospedali Parini e Beauregard sono soddisfatti del servizio mensa gestito da Vivenda, che oltre a distribuirlo nei reparti prepara anche i menù. A dirlo è il Codacons della Valle d'Aosta, che oggi al Csv ha presentato la ricerca 'Ristorazione come parte della cura', illustrata da Michela Montecatino, segretaria regionale del Codacons VdA. che ha svolto il monitoraggio nei due presidi ospedalieri valdostani. Presenti alla conferenza stampa, moderata da Elettra Crocetti, anche Giampiero Marovino, presidente Codacons VdA e Carmine Baldassarre, vicepresidente.
La ricerca evidenza il buon funzionamento della mensa di Vivenda per quel che riguarda la somministrazione e la qualità dei pasti. Montecatino ha intervistato 54 pazienti e 11 membri del personale, che hanno valutato la presentazione delle portate, la temperatura dei cibi, la cottura, la varietà, la quantità del vitto ed il contesto nel quale viene consumato il pasto.
"La ristorazione ospedaliera è considerata più che soddisfacente - ha spiegato Montecatino - in merito alla personalizzazione dei piatti, la temperatura e la cottura dei cibi, la varietà del menù, il servizio di prenotazione, l'adeguamento della dieta alle condizioni di salute, la qualità e la quantità delle pietanze, le condizioni di stoviglie, arredi e dell'ambiente, le tempistiche di somministrazione ed il comportamento del personale".
Per il 54% degli intervistati occorrerebbe più informazione sul tipo di dieta che i pazienti devono seguire, nonchè sull'utilizzo di eventuali prodotti congelati o surgelati. Dall'indagine è emerso anche un suggerimento ai cuochi di Vivenda: proporre con più frequenza cibi apprezzati come passati, insalate e verdure, e limitare altri come la puré o le carni.
C'è anche chi ha chiesto maggiori spezie nei cibi o dell'olio crudo per adattare meglio i sapori ai propri gusti. In chiaroscuro il giudizio sugli spazi delle camere dove si consuma il pasto, che potrebbero essere allietati con colori pastello per edulcorare l'ambiente ospedaliero.
Alla domanda su cosa si cambierebbe del servizio di ristorazione, il 29% degli intervistati chiede una maggiore varietà ed il 28% pietanze più appetitose. Il 13% chiede maggiore attenzione alla cottura, il 6% alimenti più sani e locali, oltre a un adeguamento maggiore per i soggetti allergici.
I primi piatti risultano soddisfacenti per il 65% degli intervistati, discreti per il 22%, scadenti per il 17%. I secondi sono valutati buoni dal 52%, mentre il 25% li considera discreti, e il 17% li definisce 'scadenti'. La frutta è il cibo più apprezzato, considerata buona dal 59% del campione mentre i contorni si fermano al 54%. Il 23%, poi, dichiara di essersi fatto portare del cibo da casa.