La società che gestisce il Casinò di Saint-Vincent è stata condannata per "discriminazione di genere".
Per quasi quattro anni Rossella Bertone è stata direttrice amministrativa e finanziaria della Casa da gioco e, spiega il suo avvocato Paolo Berti del foro di Torino, "percepiva uno stipendio inferiore non solo agli altri dirigenti, tutti maschi, ma anche a molti quadri e ad alcuni impiegati".
Quando i dirigenti guadagnavano 130.000 euro all'anno, a lei ne venivano dati circa 40.000-50.000 in meno. Così oggi il giudice del tribunale di Aosta Maurizio d'Abrusco ha confermato il decreto emesso tre mesi fa, in primo grado, dal collega Eugenio Gramola, favorevole a Bertone. Il suo rapporto con il Casinò si è interrotto nel settembre 2015, dopodiché ha avviato la causa di lavoro.
"E' prima di tutto una questione di principio", commenta il suo legale. La sentenza, una volta pubblicata, sarà impugnabile in Corte d'Appello, fino in Cassazione.











