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INFOGLOCAL | 24 aprile 2016, 12:48

Da cinquant’anni Corrado Gex manca alla ‘sua’ Valle d’Aosta

Corrado Gex durante un volo

Corrado Gex durante un volo

“Tragica fine dell’on. Gex e di altre sette valdostani in un aereo da turismo precipitato presso Ceva”. E’ martedì 26 aprile 1966 quando questo titolo a sei colonne compare sulla prima pagina de “La Gazzetta del Popolo”, uno dei due quotidiani torinesi. L’altro, “La Stampa”, dedica alla notizia lo stesso spazio e con parole simili. La sciagura ha avuto luogo intorno alle 18,30 del giorno precedente, un lunedì 25 aprile, proprio come quest’anno in cui ricorre il cinquantennale della morte di Gex.

La Valle rimane basita di fronte alla scomparsa improvvisa del suo giovane parlamentare – 34 anni - , non si dà ragione del fatto che quel giovane bello, affabile, colto, sempre in movimento sia improvvisamente sparito, che non ne sentirà più la voce dalla caratteristica “erre” arrotata e non vedrà più il suo sorriso franco. Il giorno dei funerali uffici, scuole e negozi restano chiusi.

L’incidente

Gex era partito da Aosta alla volta di Castellet, nei pressi di Tolone, dove avrebbe partecipato, con una delegazione valdostana, alla festa di gemellaggio fra l’aeroporto francese e quello aostano. Del gruppo, composto da 14 persone, sei volavano sul “Pilatus Porter” pilotato dal Deputato e le altre su un bimotore “Santamaria” affidato al comandante Fausto Fiorucci. Il 25, giorno previsto per il rientro, il tempo sul nord-ovest italiano era molto brutto.

I due velivoli avevano fatto così scalo ad Albenga per rifornirsi di carburante ma soprattutto per vedere l’evoluzione della situazione meteorologica e decidere se proseguire o meno. “Condizioni proibitive”, avevano detto gli addetti aeroportuali, ma Gex, sperando forse in un miglioramento, aveva deciso di partire. Vi erano alcune persone che dovevano essere al lavoro il giorno dopo e il Deputato si mise ai comandi del Pilatus.

Due passeggeri, però, Enrico Chabod, elettricista, e Piero Zaniboni, tecnico telefonico, preferirono restare a terra ed i loro posti furono presi dal Maggiore Plinio Magliona, che doveva rientrare a Roma, da Wilma Andorno e da suo padre Giuseppe. Anche la giovane aveva impegni di lavoro la mattina dopo.

Gex volava a vista, seguendo probabilmente il tracciato autostradale quando nei pressi di Castelnuovo di Ceva l’aereo – o per aver toccato con l’elica la cima di alcuni alberi, o per un guasto – intorno alle 18,30 precipitò su una collina di circa 800 metri, spezzandosi e prendendo fuoco. L’allarme fu dato da alcuni automobilisti che avevano visto il Pilatus volare basso e poi sentito un’esplosione.  

Insieme a Gex persero la vita Eddy Tillot, 27 anni di Porossan, cinegiornalista, Giuseppe Chiavenuto, 62 anni, di Aosta, già sottufficiale pilota, Giuseppe Andorno, 62 anni, di Aosta, ex ferroviere; accompagnava nella trasferta la figlia Wilma, 28 anni, di Aosta, era impiegata regionale, Plinio Magliona, 65 anni, di Roma, Maggiore del Genio ferrovieri, Anna Maria, (Maruska) Zagari, 26 anni, di Aosta, interprete all’assessorato regionale al Turismo, Marie Coudre, 46, di La Salle, insegnante di francese e giornalista.  

 “Corrado di Dzei”  

Corrado Gex era nato ad Arvier il 12 aprile 1932, figlio di Luciano, segretario comunale, e di Anita Coccoz, maestra. Nel 1947 la famiglia si era spostata ad Aosta dove il ragazzo frequenta il Liceo e la madre gestisce con alcuni soci la cartolibreria di viale Conseil des Commis , allora “Libreria Gex”. Dopo la laurea in Giurisprudenza, conseguita a Torino nel 1957, Corrado si dà alla politica nell’Union valdôtaine. Nel 1959 viene eletto nella “Lista del Leone” (Uv e sinistre) in Consiglio Valle e, ventisettenne, entra in Giunta come assessore alla Pubblica istruzione.

I problemi da affrontare sono moltissimi e nei quattro anni che resta all’assessorato realizza un gran numero di progetti, altri ne studia, alcuni dei quali verranno conclusi vent’anni dopo la sua morte. L’attivismo, la voglia di fare, traspaiono da tre versi di una tra le più belle delle sue poesie, firmate con dicitura francoprovenzale del suo cognome, “Corrado Di Dzei”: “Dz’i deun mon coeur /La douceur /D’euna dzornaie bien accomplia...”.

Gex si rende conto che l’insegnamento del francese e della storia valdostana, così come sono previsti dai programmi, restano episodi fine a se stessi, non rendono il senso della realtà culturale e linguistica locale.  

Sarà un tema che affronterà da parlamentare. Prima occorre portare la scuola ai ragazzi e non i ragazzi alla scuola. Nel 1960 inizia la distribuzione gratuita dei libri di testo e del materiale scolastico nelle elementari (lo Stato ci arriverà tre anni dopo), stipula un’assicurazione contro gli incidenti per alunni e i docenti di tutti gli istituti della Valle ed inizia il progetto di diffusione della Media unificata sul territorio: Morgex, Pont-Saint-Martin, Cogne, Châtillon.

Crea l’Istituto professionale regionale e segue la costruzione dell’edificio che dovrà ospitarlo perché i nuovi corsi non restino sulla carta. Infine dà il via al Collège d’etudes fédéralistes, attivo ancor oggi presso il Convitto Federico Chabod.   “Volare e cadere”   Nel febbraio 1963 Gex si dimette dal Consiglio Valle per candidarsi, sempre con l’alleanza Uv sinistre, alla Camera e diventa il quarto Deputato valdostano. Nel 1960 aveva preso il brevetto di pilota di volo a vela e a motore. Intuendo le potenzialità che l’aereo può avere  nello sviluppo turistico, e non solo, della Valle, presenta alla Camera un progetto di legge per liberalizzare le aree di atterraggio in montagna che sarà approvato dopo la sua morte.

Un suo intervento a favore dell’aviazione leggera attira l’interesse dei suoi colleghi Deputati e verrà ricordato per la sua in qualche modo profetica conclusione. Gex cita infatti una celebre frase di Otto Lilienthal: “Volare e cadere, volare e cadere, finché si volerà senza cadere più”. Ma a Roma il deputato si batte molto per il rispetto delle minoranze linguistiche e per la francofonia in Valle. Pone le basi per la diffusione dei programmi televisivi in lingua francese e progetta un provvedimento che assegni un’indennità di doppia lingua ai dipendenti dello Stato che lavorano in Valle. Non è l’indennità che conosciamo oggi; Gex la pensava solo per magistrati, funzionari, militari non valdostani.  

La Valle ha dedicato a Corrado Gex l’aeroporto, due monumenti, uno ad Arvier e l’altro presso il campo di volo, una scuola materna ed un istituto tecnico regionale, indirizzo di studi che proprio a Gex si deve, ad Aosta ed una polisportiva nella Valdigne.

agsotino borio

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