/ CRONACA

CRONACA | 06 marzo 2015, 11:55

INCHIESTA GRUPPI: Tre imputati PdL dal giudice

Avvocati in attesa dell'avvio di un'udienza dell'inchiesta gruppi

Avvocati in attesa dell'avvio di un'udienza dell'inchiesta gruppi

Peculato per 134.000 euro e 91.400 euro di finanziamento illecito dei partiti, legati all'utilizzo dei fondi dei gruppi consiliari.

Rispetto a queste accuse il gup di Aosta Maurizio D'Abrusco ha sentito i tre esponenti Pdl della scorsa legislatura del Consiglio regionale Cleto Benin, Massimo Lattanzi e Alberto Zucchi, tra i 24 imputati nell'udienza preliminare sui costi della politica. Lattanzi è accusato anche di indebita percezione di contributi pubblici per 55.400 euro.

I tre si sono presentati in tribunale ad Aosta alle 9.30 circa, accompagnati dai propri avvocati. Benin e Lattanzi sono sottoposti a interrogatorio mentre Zucchi - la cui presenza in aula, prevista per lunedì prossimo, è stata anticipata ad oggi - renderà spontanee dichiarazioni.

Assente per motivi di salute Enrico Tibaldi - accusato di peculato e finanziamento illecito dei partiti in concorso con gli altri tre ex esponenti del gruppo consiliare - che sarà sottoposto a esame probabilmente in un'udienza della settimana prossima. Gli imputati in questa prima tranche del processo appartengono a quasi tutti i gruppi della passata legislatura (solo la posizione dei tre imputati di Stella Alpina è stata stralciata, per loro l'udienza riprenderà il 15 aprile). 

Rispetto all'accusa di peculato, il procuratore capo di Aosta Marilinda Mineccia contesta dal 2009 al 2012: 62.560 euro a Massimo Lattanzi; 6.000 euro a Cleto Benin; 31.800 a Enrico Tibaldi; 33.700 a Alberto Zucchi. In tutti i casi, sempre secondo gli inquirenti, il denaro proveniente dal conto corrente del gruppo veniva consegnato dal capogruppo Lattanzi agli altri tre consiglieri, sotto forma di assegni o bonifici.

Tra le spese di natura "assolutamente personale" la procura annovera i 6.000 euro dati a Benin per consentirgli l'"estinzione di un prestito"; 2.000 euro pagati a un avvocato da Lattanzi per le prestazioni professionali riguardanti i suoi familiari; i 350 euro spesi in gioielleria per regali; i 2.000 euro prestati a un ristoratore. L'indebita percezione di contributi pubblici a carico di Massimo Lattanzi si riferisce ai 55.400 euro ottenuti dalla Regione per il giornale "Il foglio azzurro". L'ex capogruppo infatti, secondo la procura, aveva già usufruito dei contributi previsti dalla legge regionale sul funzionamento dei gruppi consiliari. 

Per quanto riguarda due assegni da 3.000 euro ciascuno tratti dal conto del gruppo e che - secondo la procura - Cleto Benin ha ricevuto in bianco da Massimo Lattanzi per intestarli direttamente a un suo creditore sono, secondo il suo difensore,l'avvocato torinese Paolo Pacciani, "somme dovute a Benin a titolo di rimborso di spese dell'anno precedente". Benin "aveva problemi di gestione di un conto a lui intestato, sul quale non voleva far transitare queste somme". 

 

ansa-rava

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore