“Guardiamo con ottimismo ai mesi estivi”. Graziano Domidiato, Presidente di Confcommercio VdA, è ottimista sui flussi turistici dopo che l’instabilità climatica del mese di maggio ha frenato anche le prenotazioni di giugno. L’aspettativa più generale degli esercenti e degli albergatori è la conferma, quanto meno, dei valori dello scorso anno con un recupero del mercato in luglio e agosto.
E’ comunque certo – come si legge nella sintesi di una ricerca condotta tra gli esercenti dal Centro Studi Turistici Firenze – che le incertezze sulla situazione economica generale “hanno frenato la voglia di vacanza degli italiani, ma anche gli arrivi di una quota importante di stranieri”.
In base alle indicazioni di un campione è stimato che nel periodo gennaio-maggio siano arrivati nelle strutture ricettive l’1,8% in meno di turisti, mentre per i pernottamenti la flessione stimata è del -1,5%. Nelle strutture del comparto extralberghiero la flessione delle presenze è stimata al -1,9%, mentre nelle strutture alberghiere la stima è del -1,3%. Conversano con Dominidiato emerge che gli imprenditori guardano con ottimismo alla stagione estiva che sta per entrare nel vivo, anche se le prenotazioni vanno a rilento, probabilmente frenate da un clima primaverile non certo favorevole. (nella foto il Comitato turismo Confcommercio VdA)
Spiega il Centro Studi Turistici Firenze che le stime indicano il -0,9%, ma le aspettative dell’industria turistica sono di una conferma dei risultati dello scorso anno grazie ad un auspicato risveglio della domanda italiana e alle scelte di vacanza last minute. I flussi degli stranieri sono stimati al -0,8%, mentre le presenze dei connazionali sono stimate in calo dell’1,1%. In merito all’andamento delle singole nazionalità della componente estera, secondo il Centro Studi, il trend prevalente è di una conferma dei mercati tradizionali europei. Infatti, le variazioni di leggera crescita sono per i flussi tedeschi, svizzeri, belgi, olandesi e dei Paesi dell’Est.
Una stabilità è attesa per gli arrivi dall’Austria, Francia, Stati Uniti, Russia, Canada e Cina. Flessioni di diversa entità sono attese per le provenienze dal Regno Unito, Brasile, Paesi Scandinavi, India e Giappone. Nella sua analisi il Centro Studi Turistici Firenze spiega che il 46% degli imprenditori intervistati nel corso dell’estate 2019 prevede aumenteranno i turisti che sceglieranno la destinazione e i servizi correlati a ridosso della partenza; il 42% prevede una diminuzione della capacità di spesa della domanda. Per il 38% degli intervistati sul mercato vi sarà un aumento delle prenotazioni online.
Per l’estate 2018 le indicazioni di aumento si attestarono al 46%. Sul fronte della prenotazione offline, cioè quella utilizzata da coloro che scelgono i servizi dell’intermediazione e dei tour operator, solo il 10% degli interlocutori segnalano un maggior ricorso. Anche sulla durata media del soggiorno gli interlocutori prevedono una riduzione dei giorni di vacanza. Ne è convinto il 42%, a differenza del 7,4% che prevede un sensibile aumento. Nello scorso anno i valori si attestavano rispettivamente al 34% e all’11%. Infine, per il 21,1% del campione aumenterà nel trimestre estivo la fedeltà del turista, a fronte del 63,7% che lo considera un fenomeno ormai stabilizzato.
“Sono dati – conclude Graziano Dominidiato, presidente di Confcommercio VdA – che evidenziano ombre e criticità utili, però, a guardare avanti riflettendo con la il Governo ed il Consiglio Valle su progetti e opzioni per rilanciare un comparto, quello turistico-commerciale che rappresenta una componete essenziale per Pil regionale”.