Il Capogruppo in Consiglio Valle della Lega VdA, Andrea Manfrin, ha depositato in qualità di primo firmatario una proposta di legge volta a riconoscere sul territorio regionale la fibromialgia quale patologia progressiva e invalidante.
Il testo legislativo, sottoscritto anche dai consiglieri Roberto Cognetta (Mouv’), Paolo Sammaritani e Nicoletta Spelgatti (Lega VdA), si pone l’obiettivo di favorire, per i pazienti affetti da tale patologia, l'accesso ai servizi e alle prestazioni erogate dal servizio sanitario regionale, di promuovere la conoscenza della malattia tra i medici e la popolazione, di favorire la prevenzione delle complicanze, la diagnosi e la qualità delle cure e di adottare infine i provvedimenti finalizzati all'esenzione, per i residenti della Regione, dalla partecipazione al costo per prestazioni fornite dal servizio sanitario regionale.
"È con grande soddisfazione che diamo il via a questo iter legislativo - commenta Manfrin - che giunge al termine di un percorso, iniziato con l’approvazione di una mozione nella seduta del Consiglio regionale del 15 gennaio 2015 cui è seguita la delibera di Giunta n. 445/2015, che aveva già visto la nostra Regione riconoscere la fibromialgia quale patologia sottoposta a particolare attenzione. Questa legge, sulla scia di quanto stabilito dal Parlamento europeo il 13 gennaio 2009, permetterà ai pazienti affetti da sindrome fibromialgica di vedere finalmente riconosciuta la loro patologia e, al tempo stesso, di essere adeguatamente curati, ottenendo l’assistenza e le terapie di cui hanno bisogno, restituendo così loro diritti e dignità".
"A nome del direttivo dell'associazione e di tutti i pazienti - dichiara Daniela Barrera, presidente di Asfibvda (Associazione sindrome fibromialgica VdA) onlus - accogliamo con molto piacere ed entusiasmo la notizia della presentazione della proposta di legge regionale per il riconoscimento della fibromialgia qui nella nostra regione. Un segnale importante di grande attenzione e di grande sensibilità nei confronti dei pazienti affetti da tale patologia".
Grande sensibilità "che viene dimostrata - prosegue Barrera - anche nei confronti dell'impegno economico che la gestione di questa malattia richiede a chi ne è affetto, poiché molte delle terapie oggi impiegate per le cure non sono infatti rimborsate dal Sistema sanitario nazionale e sono a totale carico del paziente. Non ci resta ora che incrociare le dita in attesa della sua definitiva approvazione".