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CRONACA | 24 aprile 2019, 19:07

Presunta evasione fiscale eliporto Pollein, maxi ingiunzione alla Vico di Colliard e altre due imprese

Al'impresa di Hone, Fiamme Gialle e Agenzia Entrate chiedono il versamento di 700 mila euro; quasi altrettanti alla Actis Alesina con sede a St-Christophe e Caluso e una ditta lombarda

Presunta evasione fiscale eliporto Pollein, maxi ingiunzione alla Vico di Colliard e altre due imprese

Nell'ambito delle indagini della Guardia di finanza di Aosta per una presunta maxi evasione dell'Iva per oltre due milioni di euro legata ai lavori di riqualificazione dell'eliporto di Pollein, l'Agenzia delle Entrate ha notificato le ingiunzioni di compensazione per il mancato versamento di imposta a tre grosse imprese edili. Nei prossimi giorni ulteriori contestazioni, per importi assai minori, potrebbero essere rivolte ad alcuni studi di progettisti.

Per aver rilasciato fatture senza indicazione dell'imposta e per aver presentato dichiarazione annuale infedele per l'anno 2014, all'impresa Vico Costruzioni di Hone, di cui è legale rappresentante Ezio Colliard, è stato ingiunto il versamento di 700 mila euro; quasi altrettanti alla Actis Alesina con sede a St-Christophe e Caluso così come a una ditta lombarda.  

Il fatto

In base all'intesa del 2008 sul passaggio di proprietà dell'ex caserma Testafochi dall'Esercito alla Regione, era previsto che l'amministrazione regionale - attraverso la società 'Nuova università valdostana Nuv' di Bruno Milanesio - si facesse carico delle spese per i lavori nell'area di Pollein adibita ad eliporto, in particolare riguardo a pista, hangar e altri locali.

Il Nucleo di polizia tributaria delle Fiamme gialle al comando del tenente colonello Pierfrancesco Cananzi ha valutato le complesse procedure burocratiche intercorse tra Esercito italiano, Agenzia delle entrate e Regione che hanno portato la Nuv a considerare la zona interessata dai lavori come 'eliporto militare' e pertanto esentata dal pagamento dell'Iva in base a una legge dello Stato, mentre in realtà secondo la Finanza quell'eliporto non sarebbe un vero e proprio aeroporto militare operativo ma solo un 'centro addestrativo' e pertanto soggetto a Iva.

Secondo gli inquirenti, la Regione non avrebbe mai chiesto allo Stato Maggiore dell'Areonautica militare le autorizzazioni obbligatorie necessarie per consentire lo scalo di aerei militari stranieri all'eliporto. Inoltre, i finanzieri hanno reperito diversi documenti che identificano l'eliporto di Pollein come 'area addestrativa'  priva dei requisiti essenziali per essere classificato come aeroporto militare. Insomma, per Finanza e Agenzia Entrate le fatture emesse dalle ditte che hanno lavorato per la Nuv alla riqualificazione dell'area avrebbero dovuto indicare l'Iva, che invece era omessa.

"Ma se è stata la stessa Regione, forte anche di un visto di regolarità ministeriale, a chiederci di emettere fatture senza Iva - spiega Ezio Colliard, legale rappresentante della Vico Costruzioni - cos'altro avremmo potuto fare se non emetterle così come ci è stato chiesto? Queste sono vicende che fanno davvero passare la voglia di lavorare...". Secondo Bruno Milanesio, amministratore della Nuv, 'Le autorizzazione sono state chieste e ottenute; si tratta di un grosso equivoco che dovrà essere presto chiarito in sede competente, perchè mi pare evidente che le imprese e i professionisti hanno agito nel pieno rispetto delle prassi a loro richieste". 

patrizio gabetti

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