“Certamente il Comune di Aosta negli anni ha migliorato le sue performance ambientali in particolare sui temi Acqua/Rifiuti/Aria, ma abbiamo ancora ampi margini di miglioramento in settore come piste ciclabili, aree verdi”. Parola di Delio Donzel, assessore all’ambiente del Comune di Aosta. Come il suo solito, più che esaltarsi sui miglioramenti Donzel guarda a cosa si può fare per migliorare. Infatti candidamente ammette: “Cerco più di guardare ai dati che maggiormente penalizzavano Aosta una decina di anni fa per cercare di migliorare”. Per quanto riguarda l’acquedotto Donzel ha in progetto la sostituzione di gran parte della rete a seguito lavori di teleriscaldamento oltre ad aumentare l'acqua in caduta riducendo la dipendenza dai pozzi.
E ha ragione Donzel perché ogni rapporto fa testo a se; ci sono altri rapporti in cui ad esempio sulla vivibilità Aosta figura ai primi posti ed anche quelli vengono presi in considerazione molti parametri ambientali. “L'importante – continua commenta Donzel - è ricercare sempre e comunque di migliorarsi dando le risposte ai cittadini su temi ambientali oltre che a tutti gli altri come le aree verdi sulle quali sta lavorando l’assessore Andrea Paron”.
Il commento con l’assessore Donzel nasce dall’analisi di Ecositemaurbano 2017 (vengono presi in considerazione i dati del 2016) e Ecosistemaurbano 2018 quello appena pubblicato (vengono presi in considerazione dati del 2017).
Infatti, anche se Aosta guadagna due posizioni non vi sono particolari miglioramenti tra i due anni, sono più o meno uguali. “L'unico degno di nota – spiega Donzel - riguarda la produzione procapite di rifiuti che si è ridotta da 460 Kg a 447”. Ma se si analizzano i dati della raccolta differenziata la Valle, aosta compresa, è leggermente peggiorata da 67,7% del 2016 al 67% del 2017. Quindi l’avanzamento di Aosta potrebbe essere dovuto al peggioramento di città che la precedevano.
C’è poi da considerare la tipicità del rapporto di Ecosistemaurbano. Infatti il rapporto valuta indicatori che cambiano spesso da un anno all'altro e quindi diventa difficile capire dove si è migliorato o peggiorato. Ad esempio il caso delle polveri fini, dove si fa riferimento solo alle medie annue, in passato si teneva conto anche del numero dei superamenti. “Nei primi anni che seguivo questa materia – osserva infatti Donzel - venivano premiate le città in cui si realizzava il teleriscaldamento, ma da diversi anni questo indicatore non viene più preso in considerazione”.











