L’ipotesi di realizzare un mega albergo ed un centro commerciale nella zona sud di Aosta, tanto per capirci tra la Cidac e la Cogne, lascia indifferente l’assessore comunale all’Urbanistica, Delio Donzel, che con serenità dice: “Le proposte sono tante ma nessuna al momento realizzabile anche perché l’intera zona è vincolata dall’accordo di programma tra Regione e Comune siglato nel 20111 e tutt’ora in vigore”. Del progetto Aostacronaca.it ha già scritto.
Infatti, la parte di territorio del comune di Aosta collocato a sud della ferrovia e comunemente denominato nel corso degli anni “Porta sud” possiede una normativa definita nell’ambito della revisione dell’AdP dell’Area ex Cogne del 2011. Di più, le sottozone urbanistiche che compongono tale parte di territorio sono principalmente due zone destinate a funzioni pubbliche per la realizzazione di un grosso polo di terziario pubblico (Fa08) e un altro destinato a sistemi di trasporto e di connettività con la città (Fa12 – Telecabina /parcheggio di interscambio), in adiacenza a tali zone vi sono tre sottozone destinate ad attività private di tipo commerciale/terziario/ ricettivo (Bc5, Bc6 e Bc7) la cui edificabilità e temporalmente definita con scadenza al 31/12/2019.
“Lo strumento urbanistico vigente – precisa Donzel - individua un collegamento finalizzato al superamento della ferrovia e al collegamento con il centro città in corrispondenza della via Bramafam e questa – aggiunge Donzel – è la priorità assoluta e nulla può essere fatto, a mio avviso, se non comprende anche l’attraversamento della ferrovia che potrebbe essere realizzato a raso con una spesa davvero contenuta”.
Infatti tutti i progetti devono fare i conti con la Sovrintendenza alle antichità e belle arti perché qualsivoglia realizzazione deve essere compatibile con i siti archeologoci e storici”.
Per Donzel, poi, la realizzazione del parcheggio nei pressi della Cogne evidenzia una criticità rispetto all’attuale presenza di una vasta area destinata a parcheggi liberi che costituiscono una concorrenza insostenibile per la struttura. Il parcheggio è davvero un cattedrale nel deserto: è sempre vuoto e mai sarà utilizzato fino a quando nelle are circostanti, dal parcheggio della Pila alla Torre Piezoelettrica all’ex area Cogne di proprietà regionale vi sarà la possibilità di parcheggiare gratuitamente l’auto. Potrebbe questa essere questa materia da Corte dei Conti: un investimento per un’opera inutilizzata o utilizzata minimamente.
“E’ da ricordare - aggiunge Donzel - che sulla zona è previsto l’insediamento del nuovo Palazzo della Regione che nel nell’accordo di programma si svilupperebbe su 50mila metri quadri”. Sono tante le idee che giungono sui tavoli: dalla realizzazione di una zona a luci rossi a centro commerciale; sempre commerciò è. Ma l’Accordo di programma prevede tutt’altro e prima di valutare qualsiasi ipotesi “è necessario partire dalla regione del documento firmato nel 2011” ribadisce Delio Donzel. Il sorgere di proposte da parte di soggetti proprietari delle aree e non che si pongono completamente in contrasto con l’assetto attuale comportano inevitabilmente il rigetto dell’istanza, a meno che le verifiche indicate al paragrafo precedente non giustifichino valutazioni diverse e possibilità di scelte alternative.
“E’ chiaro – precisa Donzel – i nostri Uffici rilasciano parere in base alle norme vigenti e questo non significa una non scelta politica. Tutte le decisione discendo da quell’Accordo di Programma che si può anche rivedere ma con la condivisione di tutti i soggetti interessati”. E per avere le idee più chiare l’Amministrazione ha affidato l’incarico allo Studio Mellano Associati Architettura urbanistica di Torino “per una rivisitazione della destinazione urbanistica dell'intera area attorno al piazzale della cabinovia”.
In pratica, come sottolinea Donzel motivando le ragioni dell’incarico allo Studio Mellano, l’Amministrazione vuole avere contezza del quadro complessivo, alla luce anche di eventuali proposte di utilizzo dell’area, “al fine di una verifica del quadro urbanistico esistente, previsto e ipotizzabile rispetto al quadro attuale al fine di presentare all’Amministrazione vari scenari di azione che potrebbero svilupparsi”.
Dalle affermazioni dell’assessore emerge chiaramente che non ci sono preclusioni ad eventuali proposte ma tutte, al momento, devono tenere conto dell’Accordo di Programma tra Comune e Regione. E’ quindi inutile che chi ha idee vada in pellegrinaggio nelle sette chiese; non serve a nulla. “La legalità, la trasparenza delle scelte ed il rispetto delle norme sono – rimarca Donzel – il caposaldo della nostra Amministrazione; quanto meno per quanto riguarda le materie di competenza del mio assessorato”.
Quando il Comune di Aosta disporrà dell’analisi dello Studio Mellano chiederà un incontro con al Regione per avviare un confronto sella destinazione di un’area che desta tanti appetiti.
“Ma sin d’ora sia chiaro ammonisce Donzel – che nessuna destinazione urbanistica della zona sarà fatta senza condivisione delle categorie interessate e partecipi allo sviluppo di Aosta e senza il coinvolgimento del Consiglio comunale e delle sue Commissioni perché pretendiamo il rispetto delle regole”.














