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CULTURA | 22 novembre 2017, 10:08

Soluzioni per le nuove povertà analizzate al Circolo della Stampa

Soluzioni per le nuove povertà analizzate al Circolo della Stampa

Un salone gremito del Ristorante Intrecci ha fatto da cornice, nella serata di martedì 21 novembre, alla tavola rotonda organizzata dal Circolo Valdostano della Stampa, sul tema 'Le sfide delle nuove povertà'.

"Abbiamo scelto questo argomento perchè di bruciante attualità e pertinente alle ragioni statutarie del Circolo, determinante per la crescita culturale e civile della nostra Comunità nell’ottica della solidarietà e della pace sociale" ha esordito Maria Grazia Vacchina, Presidente del Circolo Valdostano della stampa (nella foto a lato).

Ospite d’onore della serata il Presidente della Caritas diocesana, Monsignor Vescovo Franco Lovignana; oratori il Direttore della Caritas Andrea Gatto, il Presidente del CSV Claudio Latino e il Coordinatore Fabio Molino, il Dirigente delle Politiche sociali e giovanili RAVA Gianni Nuti, la Coordinatrice  Piani di zona Valle d’Aosta Katia Zanello, una rappresentanza anche giovanile della San Vincenzo Parrocchia St-Martin de Corléans, nonché una delegazione dei responsabili dell’Emporio solidale e della Casa dei cittadini (Cooperativa La Sorgente e Lega Italiana contro il Dolore-Valle d’Aosta).

"Il rapporto povertà Caritas 2017 - ha spiegato il direttore Andrea Gatto - affronta il tema della povertà giovanile, nei suoi diversi aspetti, con uno sguardo comparato alla situazione italiana e a quella europea. La scelta di porre i giovani al centro del Rapporto è dettata dal fatto che oggi le persone le persone maggiormente penalizzate dalla povertà economica e dalla esclusione sociale non sono più gli anziani o i pensionati, ma sono i giovani".

Per Gatto (nella foto a fianco) "ci troviamo di fronte alla situazione drammatica in cui per la prima volta i giovani si ritrovano più poveri rispetto ai loro genitori. Il futuro di molti giovani non è serenamente proiettato verso l'avvenire. Siamo di fronte ad una sorta di futuro incompiuto, venato da difficoltà e arretratezze. Un 'futuro anteriore' appunto, in cui si guarda al futuro ma con uno sguardo rivolto al passato. Ad un passato che, pur con i suoi evidenti limiti aveva perlomeno il pregio di consegnare alle giovani generazioniuna prospettiva di futuro migliore. I dati sul presente ci dicono invece il contrario: i figli stanno peggio dei genitori; i nipoti peggio dei nonni. Gli studi scientifici ci dicono infatti che la ricchezza media delle famiglie con giovani capofamiglia è meno della metà di quella registrata venti anni fa e che in Italia i giovani riescono a guadagnare l'autonomia della propria famiglia di origine in età sempre più avanzata".

Gatto ha poi sottolineato che "la Diocesi della Valle d'Aosta si è interrogata su questo angosciante fenomeno che fotografa una forma di povertà nuova e ha messo in piedi un percorso di partecipazione rivolto ai giovani attraverso i giovani. Il percorso ha una doppia finalità: quello di creare ed individuare risorse per uscire dalla crisi e soprattutto quella di creare speranza nelle giovani generazioni".

Altra povertà sulla quale il direttore della Caritas si è sofferamato è quella dei senza dimora: "La questione non è esattamente una nuova forma di povertà, ma lo è per la Valle d'Aosta dove non eravano a confrontarci con questa realtà. In Valle d'Aosta i dati iniziano a diventare rilevanti e tutti noi dobbiamo ragionare su cosa possiamo fare per arginare e per elinare il fenomeno. Non è possibile che in Valle delle persone muoiano di fame e di freddo" ha scosso così le coscienze il direttore della Caritas.

Ha proseguito il dirigente delle Politiche sociali e giovanili Gianni Nuti: "L'amministrazione regionale ha istituito il prestito sociale di onore. Il ruolo delle istituzione oltre a essere finalizzato a distribuire risorse deve tendere a creare una nuova mentalità. Siamo di fronte ad una povertò educativa dove molte persone sono insensibili verso le difficoltà del mondo. Lo dimostrano i tanti fenomeni di intolleranza e la non volontà di accoglienza".

"La Valle d'Aosta presenta un tessuto sociale molto attivo e lo dimostano le 180 associazioni di volontariato presenti su tutto il territorio regionale di cui 100 sono iscritte al CSV" hanno spiegato il Presidente del Centro Solidarietà Valle d'Aosta (CSV) Claudio Latino e il Coordinatore Fabio Molino.

"Il CSV ha capito che deve uscire in mezzo alla gente per intercettarne i bisogni.Tra i progetti realizzati, di concerto con altre associazioni, è da segnalare l'Emporio solidale nato per dare risposte alimentare ai tanti bisognosi. L'Emporio solidale, che registra un anno di attività, distribuisce le eccedenza alimentari della grande distribuzione (CIDAC, Carrefour ecc), ha distribuito 115 tessere a nuclei familiari comprendenti 350 persone. Dobbiamo sfatare il mito per cui gli italiani non sono toccati dalla crisi.Tra gli assistiti il nucleo più numeroso è costituito dagli italiani (54 tessere), seguito dai magrebini e dagli albanesi".

"L'Opera San Vincenzo Parrocchia St. Martin de Corléans - ha commentato il presidente Sisto - ha accolto il suggerimento della Caritas italiana e intercetta i bisogni dei giovani attraverso altri giovani".

"Sono molti i progetti che sono stati realizzati in Valle da soggetti diversi - ha concluso il Vescovo di Aosta, Mons. Franco Lovignana - merge sempre di più che oltre all'aiuto materiale per bisogni materiali, le persone hanno bisogno di essere ascoltate e di uscire dalla solitudine. E' necessario andare incontro alla gente e fare loro percepire la nostra presenza. E' importante riattivare la loro capacità di rimettersi in gioco attraverso dei percorsi di accompagnamento realizzati in maniera corale tra le varie associazioni.E' basilare che tutte le azioni vengono incanalata in un unico percorso condiviso finalizzato a creare speranza".

val. pra.

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