Fumata nera, per l'elezione del nuovo Comitato caccia della Valle d'Aosta. I soci dovevano riunirsi domani, domenica 30 ottobre per eleggere presidente e direttivo, ma poiché non si è presentato nessun candidato, il dirigente regionale e Commissario straordinario del Comitato per la gestione venatoria, Paolo Orellier, non ha potuto far altro che applicare il regolamento e revocare l'assemblea senza fissare una nuova data.
La Giunta regionale, in via d'urgenza, ha deliberato ieri la proroga di Oreiller a Commissario per la gestione del Comitato regionale caccia “sino all’insediamento degli organi di amministrazione ordinari -si legge nella delibera - stabilendo che l'elezione del Comitato dovrà avvenire entro il primo semestre del 2017”.
Le ultime elezioni del vertice direttivo risalgono al 2013, quando fu eletto Jean Claude Soro; è la prima volta dal 1947, anno di fondazione del Comitato, che i circa 1.500 cacciatori valdostani non presentano la candidatura di un presidente. Il mondo venatorio valdostano è nel caos dal maggio scorso, quando Soro rassegnò le proprie dimissioni annunciando che non si sarebbe ricandidato.
La spaccatura tra il presidente e una parte di cacciatori era nata con la modifica alla legge regionale sulla caccia: secondo alcuni membri del Comitato, Soro avrebbe accolto troppo tiepidamente alcuni criteri 'rivoluzionari' delle nuove norme; contro di lui, inoltre, si erano schierati i rappresentanti della circoscrizione Mont-Emilius (circa 200 iscritti), che si ritenevano penalizzati in merito alle quote di abbattimenti assegnate e alle modalità dei prelievi. La giunta regionale aveva poi rivisto i criteri sulle quote di abbattimenti, andando incontro alle esigenze dei cacciatori della Mont Emilius ma scontentando gli altri 1300.