"Non posso più far finta di niente: i comuni, la Regione, le istituzioni devono intervenire una volta per tutte per eliminare un problema che nel 2016 non dovrebbe più esistere". E'arrabiato Giuseppe 'Giusy' Cordi, aostano da oltre vent'anni costretto su una sedia a rotelle a causa di un incidente stradale in cui ha perso l'uso delle gambe. E' un dipendente pubblico che ogni giorno va a lavorare da Aosta a Saint-Christophe.
"Un tragitto breve, tutto sommato - spiega - ma che per un disabile in carozzella rappresenta un viaggio pericoloso, difficile quando non addirittura impossibile". Cordi è uno sportivo e circola volentieri con un bicicletta a tre ruote appositamente costruita per utenti diversamente abili. E' stretta, più di una carrozzella "ma non abbastanza per certi marciapiedi irti di barriere architettoniche e ostacoli di ogni tipo", spiega l'aostano. "Inoltre, la mia bici si nota sicuramente, ma diventa comunque pericolosa per attraversare certi punti di strada statale 26, dove la logica vorrebbe strisce pedonali che invece mancano".
Una prima difficoltà Cordi la incontra dopo essere uscito di casa ed essersi immesso in via Vittime lavoratori del Col du Mont, strada secondaria che da Aosta conduce alla periferia est. "Dopo la rotonda dell'Espace Aosta devo scendere dalla comoda pista ciclabile e immettermi sulla trafficata strada comunale - spiega - perchè il marciapiede fino quasi al quartiere Dora è off limits per le carrozzelle e anche per le bici per disabili". Questo perché tra i lampioni e i supporti in ferro del lungo e alto guardrail non vi è spazio a sufficienza per passare.
"Basterebbe spostare tre o quattro supporti lungo il percorso e posizionarli prima o dopo il lampione, e vi sarebbe spazio sufficiente per transitare".
Da alcuni mesi l'Amministrazione comunale di Aosta ha avviato un'attività di eliminazione sistematica delle barriere architettoniche. "Probabilmente questo problema è sfuggito ai tecnici comunali - ammette Cordi - ma sono certo che una volta a conoscenza del disagio sapranno porvi rimedio in tempo celere".
Altro e più serio problema Giusy lo incontra sulla statale 26 a Saint-Christophe: "All'andata non posso salire sul comodo marciapiede della zona commerciale alle porte di Aosta - spiega - perchè non è stato costruito l'apposito e prevedibile ingresso-scivolo per carrozzelle, mentre al ritorno, dall'altra parte della statale 26, il marciapiede è sì accessibile ma è completamente dissestato, con buche, avvallamenti e collinette che rendono impossibile il transito in carrozzella".
Altro grosso problema, l'attraversamento alla rotonda di regione Sogno per raggiungere località Grande Charriere: "Non vi sono strisce pedonali né segnaletica orizzontale di sicurezza - conclude amareggiato Cordi - attraversare la statale 26 in questo punto è pericolosissimo".
Ci associamo alla richiesta di Cordi, rivolta alle amministrazioni regionali e comunali, di porre rimedio al più presto a un disagio che non è solo sociale, ma potrebbe presto causare anche pericolosi incidenti.