/ INFOGLOCAL

In Breve

INFOGLOCAL | 17 dicembre 2012, 11:04

GIORNALISMO: A Barbara Carfagna il premio ‘Gino Votano’

Barbara Carfagna

Barbara Carfagna

E’ andato a Barbara Carfagna, giornalista del Tg 1, la decima edizione del premio giornalistico internazionale ‘Gino Votano’, per il miglior documentario. Ha vinto con “il mondo visto da casa”, trasmesso da TV 7, il settimanale storico del Tg 1. La storia di una piccola comunità di anziani, nel cuore della Sardegna, che vivono bene, con cinquecento euro al mese. Una signora spiega che non mai andata via dal suo paese e che appunto il mondo lo ha sempre visto da casa.

Il premio che ha il patrocinio della Federazione Nazionale della Stampa e dell’Unione Nazionale Cronisti Italiani è stato assegnato dal vicesegretario nazionale della Fnsi, Carlon Parisi,. Premio alla carriera invece a Mario Petrina, già presidente dell’Ordine Nazionale dei giornalisti e nell’esecutivo Fnsi. Una figura storica che ha lasciato una traccia importante nel giornalismo italiano. Premi “Junior Reporter” a due studentesse sedicenni del liceo classico Campanella, Giovanna Marcianò e Fabiana Arichetta. Assegnati anche i premi “Gino Votano” del Mediterranean Experiences Festival, che ha visto concerti musicali, un festival con 24 film di tutto il Mediterraneo, esibizioni di 8 diverse comunità etniche e l’intervento diretto in workshop di 4 artisti di diversa nazionalità. Il festival lo ha vinto dal film d’animazione “Moy Put” del regista croato Veljko Popovic. Diplomatosi all’Accademia di belle Arti di Spalato, selezionato già per il Milano Film festival, Popovic ha presentato un filmato dai disegni raffinatissimi, è la storia dei rapporti tra un padre e il figlio. E’ stato protagonista, come richiede il festival di un workshop che ha coinvolto ed entusiasmato cinquecento studenti del liceo artistico “Mattia Preti” di Reggio Calabria.

Premio per il miglior progetto cinematografico alla regista maltese Rebecca Cremona per “Simshar”, storia di un naufragio di clandestini, ma che ha per protagonisti le barche, la gente e il mare. “Abbiamo girato già una parte, stiamo cercando finanziamenti da due anni, la Primavera Araba ha reso instabili i rapporti che avevamo con la Tunisia. Dobbiamo girare per altri 21 giorni”. E’ stata la vera sorpresa del festival. Una donna del Sud, del Mediterraneo, che ha studiato e lavorato a Los Angeles, Rebecca Cremona, è tornata  a Malta, nel suo paese, lei di origini tedesche, a fare cinema.  “Ero a Hollywood, insieme a tanta altra gente e mi sentivo una migrante, che ci facevamo tutti quanti ad Hollywood, a lavorare per pochi soldi in un paese straniero”. Una donna forte coraggiosa determinata. “Per lavorare con Spielberg ho girato con la mia auto a diesel tutta l’Europa pagandomi il carburante, gratuitamente. Dovevo raccoglier eil cavo di raccordo tra schermo e camera, un lavoro dna uomini. Sul set non ero ben accetta, ma ho lavorato e ho imparato come si fa, nel frattempo, ho imparato come lavorava Spielberg e come lavorava il cameramen”. E non finisce qui, adesso si batte per un cinema maltese. “Da noi arrivano le produzioni straniere e usano Malta come set, adesso stiamo lavorando su più obiettivi. Ho girato uno spot per la candidatura di La Valletta a capitale della cultura europea e l’abbiamo ottenuta“.

L’esperienza a Hollywood, il sogno americano non la ha conquistata e adesso torna nelle sue origini, “un mondo strano il nostro, nazioni di grande cultura come Italia e Francia sono meno potenti sul mercato di paesi più giovane più poveri di tradizioni culturali come gli Stati Uniti”. Premio per il Forum sulla primavera Araba a Laura Silvia Battaglia con “Al Hurria !” sulla recente rivolta in Libia. Siciliana, lavora per “L’Avvenire” e da free lance realziza documentari dalle zone di guerra, ha intrattenuto gli studenti delle scuole medie di Palmi. Premio per l’immagine a quattro artisti, tre italiani e uno cinese Alice Secci, Cristiano Menchini, Giuseppe Abate e Zheng Tianming. Anche loro, hanno realizzato le loro esperienze al festival, ispirandosi alla città di Reggio : il mito delle Sirene, di fata Morgana, al preziosissimo Orto Botanico, alla speranza che il mediterraneo imprime al mondo. Nei lavori anche l’esibizione della musicista marocchina Linda Bongiovanni, autrice di musiche da film, formatosi al conservatorio di Casablanca, il primo in Africa, porta colori e melodie sinuose e accattivanti. E poi, canti popolari, poesie, danze dalla Georgia, all’Ucraina, alle Filippine, alla Polonia all’Egitto.

Un festival di emozioni. E a conclusione lu cuntu di li cunti, nel segno della tradizione del Mezzogiorno e della Sicilia, in una performance si Luciano Bruno, diretto da uno dei più interessanti giovani drammaturghi e registi teatrali italiani, Orazio Condorelli. Interessantissimi gli incontri sull’identità della scrittura e della letteratura meridionale con Gioacchino Criaco, Mimmo Gangemi, Stefano Mangione e diversi autori che si sono confrontati con i linguaggi del Sud.

Valledaostaglocal.it

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore